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Salute

Emilia-Romagna, la Regione dice addio al superticket

di Sara Di Santo

Superticket addio in Emilia-Romagna. La Regione ha infatti deciso di abolire la tassa aggiuntiva su farmaci e visite specialistiche dall'1 gennaio del prossimo anno: un risparmio complessivo di 22 milioni di euro che riguarderà circa 900.000 emiliano-romagnoli.

Superticket addio, in Emilia-Romagna risparmi per 900mila persone

Il superticket verrà tolto alle due fasce di reddito tra i 36.000 e i 100.000 euro (non si pagava già al di sotto dei 36.000) e resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100.000 euro all'anno.

I superticket versati da questi cittadini verranno usati per una seconda manovra, per aiutare le famiglie con due o più figli. Per questi nuclei verrà completamente abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche: un beneficio per circa 330.000 famiglie, 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia i genitori sia i figli.

Il taglio del superticket su farmaci (fino a 2 euro a confezione, tetto massimo di 4 euro a ricetta) e visite specialistiche (fino a 10 euro ognuna) sarà finanziato interamente col prossimo bilancio regionale, in particolare grazie ai risparmi della centrale unica d'acquisto Intercenter.

Insieme con lo sgravio del ticket principale alle coppie con due o più figli sulle prime visite (23 euro l'uno) la manovra peserà per quasi 33 milioni di euro sul bilancio di viale Aldo Moro. Ma i servizi, assicura l'assessore alla Sanità Sergio Venturi, non verranno toccati.

Un provvedimento che vale circa 22milioni di euro, tra farmaci e attività specialistica. Chi continua a pagare saranno quelli con un reddito superiore ai 100mila euro, persone che ci danno un introito in superticket di circa 8 milioni.

Per quanto riguarda l'iter burocratico per vedere riconosciute le esenzioni cercheremo di evitare alle famiglie di girare, ovviamente come per i vaccini ci sarà un periodo iniziale in cui dovremo gestire delle eccezioni.

La novità è stata presentata martedì 3 luglio in viale Aldo Moro. Il presidente regionale Stefano Bonaccini è già pronto ad alzare l'asticella: Ci piacerebbe nei prossimi anni – ha detto - fare anche qualcosa di più, ad esempio estendere l'esenzione anche a chi ha un solo figlio.

Cgil, Cisl e Uil applaudono l'addio al superticket in Emilia-Romagna

Cgil, Cisl e Uil accolgono con favore l'abolizione dei superticket sanitari, annunciati dalla Regione Emilia-Romagna.

La decisione della Regione Emilia Romagna di abolire il 'superticket', lasciandolo tuttavia in vigore per i redditi superiori ai 100.000 euro, non può non vedere d'accordo le parti sociali, affermano in una nota congiunta i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Luigi Giove, Giorgio Graziani e Giuliano Zignani.

L'articolazione del ticket sanitario su base reddituale, proseguono i tre, accoglie in pieno quelle che sono le nostre richieste. Inoltre, si muove nel solco di quell'equità sociale che ha sempre contraddistinto la nostra regione. E che ci ha sempre visto tutelare sia le fasce più deboli sia quelle intermedie che hanno pagato un pesante tributo alla crisi.

A dare ancora più valore a questa scelta, secondo i sindacati, c’è anche il dato che le minori entrate verranno coperte con fondi regionali senza che ciò comporti alcun aggravio per i cittadini emiliano-romagnoli. Segno di un'accurata gestione delle risorse 'interne'.

Oltretutto, questo strumento non inficerà il corposo piano di assunzioni in ambito sanitario che abbiamo concordato con la Regione Emilia-Romagna, in attuazione in questi mesi. Piano di assunzioni che deve continuare a coprire il cospicuo turnover e, di conseguenza, elemento imprescindibile per garantire qualità nelle prestazioni sanitarie, qualità a cui si dovrà dare necessariamente continuità nel futuro.

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