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Salute

Infezione da gardnerella vaginalis

di Sara Pieri

Gardnerella vaginalis è un batterio gram-positivo responsabile di un considerevole numero di casi di infezione vaginale. La flora batterica fisiologica vaginale comprende diversi batteri in grado di mantenere in equilibrio il pH e quindi controllata la proliferazione batterica in tale ambiente. Un disequilibrio può essere causato da assunzione di farmaci antibiotici o dalla modificazione del pH vaginale, il che permette la proliferazione di batteri più resistenti che riescono ad attecchire e a moltiplicarsi. I fattori di rischio legati a questo tipo di infezione batterica sono quelli relativi alla trasmissione per via sessuale, per cui il rischio aumenta con l’aumentare del numero dei partner sessuali (specialmente se con rapporti non protetti), scorretta igiene intima, utilizzo di dispositivi intrauterini, utilizzo di antibiotici.

Sintomi di infezione da gardnerella vaginalis

Nella maggior parte dei pazienti l’infezione batterica da gardnerella risulta essere asintomatica, mentre in altri casi la manifestazione principale è la presenza di abbondanti secrezioni bianco-giallastre e spiccatamente maleodoranti. Altri sintomi associati possono essere: bruciore, irritazione e edema.

Le complicanze che ne possono derivare, specialmente in casi di vaginosi non trattate, sono: alterazioni a livello del collo dell’utero con conseguenti malattie infiammatorie pelviche, endometrite, corioamnionite, travaglio prematuro, parto pretermine.

Diagnosi e trattamento dell’infezione da gardnerella vaginalis

La diagnosi può essere fatta tramite la clinica del paziente associato a visita ginecologica, durante la quale si può: rilevare la presenza delle secrezioni tipiche, valutare il pH vaginale, prelevare, con un tampone, un campione cellulare vaginale per rilevare al microscopio la presenza del batterio.

Il trattamento dell’infezione da gardnerella vaginalis prevedere l’assunzione di terapia orale dove come antibiotico di prima scelta vi è il metronidazolo, che può essere ugualmente sostituito dall’applicazione topica di crema vaginale a base di clindamicina o di metronidazolo; il trattamento solitamente ha una durata di 7 giorni.

Nelle pazienti gravide è consigliato l’utilizzo di sola terapia topica.

Infermiere

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