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Wound Care

Terapia a pressione negativa monouso in chirurgia mammaria

di Sandra Ausili

Ottima compliance della paziente, facilità d'uso da parte dell'operatore e capacità di accelerare il processo di guarigione e ridurre l'incidenza di complicanze della ferita chirurgica. Ad illustrare i punti di forza della terapia a pressione negativa monouso con idrofibra per il trattamento delle complicanze della ferita chirurgica nello specifico ambito della chirurgia oncologica del seno è il Dott. Pietro Maria Ferrando, Dirigente Medico presso la Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva della Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal Dott. Fabrizio Malan.

Chirurgia oncologica del seno, NPWT per trattare le complicanze della ferita chirugica

Gli interventi oncologici al seno vengono annoverati fra le procedure ad alto rischio di complicanze della ferita chirurgica a causa degli specifici fattori di rischio associati a questa tipologia di pazienti. Le complicanze possono ritardare l'erogazione dei trattamenti adiuvanti e influenzare gli esiti oncologici, altre a quelli estetici a lungo termine.

L’applicazione di una terapia a pressione negativa monouso con l’ausilio di un’idrofibra – spiega il Dott. Pietro Maria Ferrando – può aiutare a determinare una guarigione più rapida in pazienti selezionate.

Il sistema di terapia a pressione negativa monouso è un dispositivo che combina gli effetti della terapia a pressione negativa ad una medicazione con tecnologia “hydrofiber”, che, grazie alle fibre di cellulosa, è in grado di assorbire e trattenere il liquido assorbito fungendo da sito per il contenimento dell’essudato.

È stato dimostrato che nell'ambito degli interventi chirurgici oncologici al seno l'uso della terapia a pressione negativa su ferita chirurgica chiusa può ridurre le complicanze post chirurgiche e migliorare gli esiti estetici delle cicatrici in pazienti che presentano una combinazione variabile di fattori di rischio.

Che si tratti di un intervento di chirurgia conservativa (Breast Conserving Surgery), di chirurgia oncoplastica (Oncoplastic Surgery) o di interventi chirurgici radicali (mastectomie con/senza risparmio di tessuto e ricostruzione), i sistemi a pressione negativa monouso (in particolare se senza canister, quindi di piccole dimensioni) offrono diversi vantaggi, sia per la paziente che per l’operatore: in primo luogo – continua Ferrando – è una medicazione impermeabile che permette alla donna di potersi lavare.

E ancora: facilità di sostituzione e atraumaticità rendono questo tipo di device particolarmente performante, considerando anche le proprietà dell’idrofibra, che trattiene l'umidità assorbita trasformandola in un gel che si conforma al fondo della lesione evitando di lasciare spazi vuoti (dove potrebbero proliferare batteri), mantenendo l’ambiente umido ideale per la riparazione tissutale e salvaguardando i bordi di lesione da eventuale macerazione.

Il sistema di terapia a pressione negativa monouso trova la sua corretta applicazione anche nei casi in cui sia necessaria una guarigione più rapida a causa dell'imminente inizio delle terapie adiuvanti (chemio e radioterapia) – spiega Ferrando – o come preparazione ad un innesto, qualora la guarigione completa non fosse raggiungibile per seconda intenzione. Un'applicazione terapeutica oltre che preventiva, dunque. A beneficiarne è soprattutto la qualità di vita della donna, attraverso la possibilità di ridurre le complicanze e migliorare gli esiti estetici complessivi.