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Fertility Day, quando favorire la natalità sa di fascismo

di Sara Di Santo

FERTILITY

Il Ministero della Salute ha stilato un Piano Nazionale per la Fertilità che sta facendo scalpore

"Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro" recita il Piano Nazionale da poco diffuso dal Ministero della Salute con lo scopo di collocare la fertilità al centro delle politiche sanitarie ed educative del nostro Paese.

Ha sollevato un vespaio la campagna voluta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che con il primo "Fertility Day" fissato per il 22 settembre 2016 intende "richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilità e della sua protezione. La sua Istituzione è prevista dal Piano Nazionale della Fertilità per mettere a fuoco con grande enfasi: il pericolo della denatalità nel nostro Paese, la bellezza della maternità e paternità, il rischio delle malattie che impediscono di diventare genitori. L’aiuto della Medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini".

"L’evento - si legge ancora sul sito del Ministero - coinvolgerà tutti i Comuni Italiani attraverso l'Anci e tutti gli attori e gli stakeholder in numerose iniziative di sensibilizzazione e approfondimento: giovani, famiglie, medici, farmacisti, ordini professionali, associazioni e società scientifiche".

Abbiamo preso un po' di tempo prima di esprimere un parere, abbiamo voluto evitare di farci prendere dal livore impulsivo, ma niente. Gli slogan scelti per questa campagna sono la dimostrazione che (anche) questa volta il Governo l'ha fatta fuori dal vaso.

"Purché se ne parli", dicevano. Se ne sta parlando molto, per carità. Da questo punto di vista hanno fatto centro.

Se l'intento, analizzato da un punto di vista biologico-sanitario, poteva anche avere fondamenta scientifiche valide ed incontrare opinioni favorevoli, le modalità scelte per comunicare il messaggio sono qualcosa di mortificante. Per la donna, in primis, per gli esseri pensanti, in secundis.

Il Piano Nazionale per la Sanità (in allegato) è pubblicizzato da slogan che lasciano basiti; suscitano ancora il dubbio che ci si trovi davanti a qualche parodia di un bontempone, ma no. Sono la parodia di loro stessi.

Campagna Fertility Day 2016

I volantini della campagna per il Fertility Day 2016.

Frasi come "La fertilità è un bene comune", "La bellezza non ha età, la fertilità sì", "Datti una mossa, non aspettare la cicogna" non fanno venir voglia di fare figli. Tantomeno in un Paese che di tutele per madri e padri giovani (e meno giovani) non ne ha.

Con tutto il rispetto per chi ha speso del tempo e delle energie per ideare questa campagna, prima di ricondurre la donna ad una macchina sforna-bambini di "ventenniana" memoria, il Governo dovrebbe attuare politiche che abbattano il tasso di disoccupazione giovanile e che sostengano realmente le finanze di una coppia con figli.

Senza dimenticare che una campagna come quella in questione pesa come un macigno sullo stomaco di quelle donne che non riescono ad avere figli, pur volendolo.

Non abbiamo dimenticato come si fanno i bambini, siamo piuttosto in attesa, prendendo in prestito le parole di un utente Twitter, che "il Ministro delle finanze ci dica come mantenerli", i figli.

L'ennesima zappata sui piedi per un Paese che non è un Paese per giovani.

Piano Nazionale per la Fertilità

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