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Infermiere di Comunità: una vera esigenza in Italia

di Francesco Falli

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Scoppia il dibattito sull'argomento e il Coordinamento Ipasvi della Liguria chiede l'istituzione del "see and treat" nei Pronto Soccorso e il potenziamento dell'ADI.

La Regione Liguria, tramite il suo assessorato dedicato, ha espresso nelle scorse settimane molta attenzione alla figura dell’Infermiere di comunità: una iniziativa molto interessante, sostenuta dal pressing che i Collegi IPASVI liguri hanno prodotto, attraverso il loro Coordinamento, nell’ultimo periodo.

Quando, nel giugno 2015, si è insediata la nuova Giunta ligure, così come già avvenuto nella precedente legislatura, i Collegi IPASVI sono stati contattati per esprimere il loro punto di vista sulle istanze e sulle emergenze del settore sanitario.

Al primo posto, il Coordinamento ligure (che ha raggiunto con facilità una intesa interna su questi argomenti) ha indicato il bisogno di concorsi a tempo indeterminato nelle cinque ASL regionali.

Negli ultimi 10 anni, in ognuna delle ASL liguri e nelle strutture che fanno capo alla Università genovese, abbiamo avuto un aumento notevole dell’età media del personale in generale, a seguito del blocco - totale o parziale - del turn-over.

Naturalmente, anche gli Infermieri in servizio hanno vissuto, e vivono, un importante aumento dell’età media; le conseguenze sul piano organizzativo non si sono fatte attendere: sono infatti (ed è inevitabile) aumentate le prescrizioni dei medici competenti.

Molti degli Infermieri in servizio da tanti anni sviluppano infatti patologie, soprattutto a carico del sistema osteoarticolare: di conseguenza non vi è più una idoneità completa, e molti non possono effettuare turni notturni, per esempio.

Quindi, quando la regione Liguria ha annunciato l’avvio delle procedure per varare i concorsi siamo stati tutti molto soddisfatti (ne sono stati annunciati tre, uno per l’area di Ponente, uno per il Genovese ed uno per il Levante): una notizia già apparsa su Nurse24.it.

Ottima cosa per chi potrà entrare come neo assunto e per chi riceverà... rinforzi e nuova linfa professionale, a vantaggio di tutti.

Gli argomenti che il Coordinamento ligure dei Collegi IPASVI ha sostenuto di fronte all’assessorato, e nei colloqui con la Commissione Sanità regionale, hanno riguardato anche forme ‘’innovative’’ che sono, in realtà, esperienze ben consolidate fuori Liguria.

Il Coordinamento ha chiesto di introdurre la figura dell’Infermiere di Comunità, e anche di ragionare intorno all’attuale gestione dei pronto soccorsi, immaginando che effetti positivi avrebbe (vedi la Regione Toscana) la introduzione del "see and treat", o una differente organizzazione intorno ai "codici bianchi".

Peraltro, le due questioni sono prossime: infatti, esperienze già attive da tempo dimostrano che in quei territori dove agisce la figura dell’Infermiere di comunità, calano gli accessi impropri alle strutture ospedaliere, con grossi risparmi per la sanità pubblica.

PS-LaSpezia

Il Pronto Soccorso di La Spezia.

La figura dell’Infermiere di comunità è stata subito valutata con interesse dalla Regione, e in questo periodo è in corso una sperimentazione che riguarda, attraverso finanziamenti dedicati, un progetto nel genovese.

Alcuni giovani Infermieri stanno lavorando a questo progetto, per ora limitato a questo piccolo contesto territoriale nell’entroterra del capoluogo; ma la attenzione del Coordinamento IPASVI è rivolta al futuro, ed alla diffusione della figura dell’Infermiere di comunità, e anzi la proposta va oltre, ipotizzando anche la istituzione di Infermieri ‘’di quartiere’’.

Per sostenere la introduzione e l’arrivo di questi specialisti, il Coordinamento ha già prodotto alcuni documenti che confermano tutti i vantaggi offerti dalla presenza di questi professionisti che, in una Regione con caratteristiche orografiche come la Liguria, avvicinano molto l’offerta di cura al domicilio.

C’è poi un altro dato che viene eeeottolineato come estremamente sensibile, in senso assoluto e collegandolo al tema: l’età media della popolazione.

Come confermato da siti di statistiche validate, la Liguria è al 1° posto su 20 regioni italiane per età media; è al 1° posto fra le regioni per indice di Vecchiaia; è –anche- al 20° posto su 20 regioni per percentuale di residenti con meno di 15 anni ed infine è al 1° posto su 20 regioni per percentuale di residenti con più di 64 anni: abbiamo quindi la Regione col minor numero di residenti giovani, e con il maggior numero di residenti anziani (dati percentuali).

Questi sono elementi che, a parere di chi scrive, non sono abbastanza ricordati, o non lo sono sempre: essi, così come sono, senza tante particolari interpretazioni, devono assolutamente far scegliere la via di una nuova organizzazione, che impieghi le potenzialmente elevatissime competenze degli Infermieri di Comunità, passo ulteriore e successivo della già avviata e consolidata rete di cure domiciliari, che nelle ASL liguri si è ampliata negli ultimi anni con buoni risultati.

I Collegi IPASVI della Liguria torneranno certamente, su questo tema, con eventi formativi, iniziative e conferenze stampa nel prossimo periodo, monitorizzando le decisioni regionali, offrendo la necessaria collaborazione e consulenza.