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Napoli, botte da orbi per operatori del 118

di Sara Di Santo

Équipe sotto shock: sequestrati e malmenati dai parenti della paziente

Notte di paura e di violenza quella fra l'11 e il 12 ottobre scorsi per gli operatori di un'ambulanza del 118: dottoressa, infermiere ed autista dell'ambulanza in servizio sulla postazione "Ascalesi" sono stati picchiati con calci, pugni e schiaffi in vico Duchesca, dove l'équipe era stata chiamata per l'intervento.

Aggressione ad operatore emergenza

Episodio di aggressione ad operatore dell'emergenza

Come riportato da Il Mattino di Napoli, autori delle violenze sono stati i familiari e i conoscenti di una 60enne soccorsa all'alba di ieri e sottoposta a manovre di rianimazione dai sanitari che, dopo circa mezz'ora di intervento, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna.

Al momento dell'arrivo dell'équipe del 118 sul posto, la dottoressa è stata immediatamente aggredita con ingiurie verbali affinché accelerasse le prestazioni; successivamente, le minacce verbali della decina di persone che si trovavano all'interno dell'abitazione si sono trasformate in calci, spintoni, pugni e schiaffi contro i tre operatori del 118.

Dopo una ventina di minuti dall'inizio della rianimazione, l'infermiere è stato trascinato sulla balconata e sporto dal secondo piano, mentre dai balconi circostanti la gente urlava spaventata e solo le grida dei vicini hanno evitato la tragedia.

Alla notizia del decesso della paziente, alcuni familiari hanno portato con la forza i 3 sanitari in cucina chiudendoli dentro la stanza e malmenandoli. Solo l'intervento di una volante della polizia ha posto fine alle sevizie. Dottoressa, infermiere e autista sono stati portati in ospedale e hanno denunciato l'accaduto in Questura.

L'ennesimo episodio di violenza contro infermieri e altri professionisti della salute; sempre più all'ordine del giorno risulta essere il dibattito relativo alla sicurezza degli operatori, dell'emergenza e non.

Da più voci arrivano le richieste alle istituzioni di implementare i sistemi di prevenzione di comportamenti aggressivi e lesivi per una categoria che, per sua natura, è sempre stata dalla parte dei cittadini, i quali oggi, invece, rappresentano troppo spesso un pericolo.

Cosa è cambiato nella percezione che la collettività ha del Sistema Sanitario Nazionale? Quali sono le mancanze che riescono a scatenare reazioni così lontane dalla civiltà? Come può un operatore sanitario esprimere la propria professionalità in un clima di terrore?

Sono domande pressanti alle quali urge rispondere concretamente.