Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

Studenti di infermieristica, ricomincia la rumba!

di Sara Di Santo

Anno accademico nuovo, infermieristica nuova

L’estate è volata. Sempre che abbiate avuto modo di accorgervi che fosse iniziata, tra un esame, un turno in reparto e qualche laboratorio o seminario da recuperare. Come ricominciare al meglio con il nuovo anno accademico? Vediamo qualche consiglio che potrebbe esservi utile.

studentessa

Riparte l’anno accademico per gli studenti di Infermieristica

È un po’ come quando elemosinavate quei cinque minuti in più per rimanere ancora sotto le coperte al mattino, quando vi aspettava il primo giorno di scuola dopo mesi di bighellonaggio. La sensazione di confuso torpore è la stessa all’idea di dover riprendere il tran tran universitario.

Già, perché se qualche collega iscritto ad altri corsi di laurea ha ancora tempo per rilassarsi, lo studente di infermieristica, lui no. Lui deve già barcamenarsi tra pile indicibili di appunti, deve sfiorare l’insanità mentale per ottenere informazioni chiare e coerenti su dove, quando e per quanto dovrà fare tirocinio, deve sfoderare una pazienza che farebbe invidia ad un monaco tibetano per ottenere tutti i documenti utili alla registrazione delle ore passate in reparto e per decifrare un mucchio di altre scartoffie che paiono ideate solo per creare confusione.

Lo studente di infermieristica, a settembre, viene risucchiato da una sorta di buco spazio temporale che lo porta ad assentarsi quasi completamente da quello straccio di vita sociale che era riuscito a coltivare. Ricomincia la sua corsa contro il tempo, contro gli esami propedeutici e le idoneità di sbarramento. Non ha tregua, lo studente infermiere. Checché se ne voglia dire, il Corso di Laurea in Infermieristica è roba per gente dalla volontà di ferro e da peli sullo stomaco.

Battere la pigrizia è difficile. Bisogna dire che lo studente infermiere spesso non ha nemmeno il tempo di essere pigro, se vuole veramente diventare un professionista. E, in barba al piagnisteo generale, tira dritto per la sua strada.

Si sa però che i primi passi dopo uno stop sono sempre quelli più difficili e anche lui può avere bisogno di un incoraggiamento per alleggerire la partenza in salita.

Cinque consigli per ripartire alla grande all’università

  1. studia per il motivo giusto: studiare perché non si ha voglia di sentire i rimbrotti dei genitori o perché non si vuole restare indietro rispetto a quel collega di corso che proprio non sopporti (“Ma come fa quello ad essere sempre più avanti degli altri?! Certo che deve avere proprio una vita vuota se non fa altro che studiare!” Quante volte siamo caduti in questo vortice di invidia mista a supponenza…) è sbagliato e frustrante. Studia per te, che siete la persona più importante della tua vita. Studia perché è il tuo il futuro che stai costruendo, non quello di mamma o papà. Il loro supporto è sacrosanto, ma la paura di deludere gli altri può essere un’arma pericolosissima che incanala energie lungo vie fallaci;
  2. informati: conosciamo tutti la macchinosità della burocrazia italiana e l'Università non è da meno. È importante, però, che tu raccolga più informazioni possibili riguardo le sedi di tirocinio alle quali sarai assegnato. Se l’organizzazione didattica tarda, tu muoviti in maniera autonoma e preparati su un ventaglio di reparti papabili in base al tuo anno di corso (ad esempio, ripassa patologia in caso di assegnazione a reparti di medicina generale, chirurgia ed infermieristica dell’area critica in caso di assegnazione a reparti di emergenza/urgenza, ecc.);
  3. aiutati, che il ciel t’aiuta: la fatica c’è e si sente, ma cerca di non farlo diventare un pensiero ricorrente che ti tarla la mente. Respira a fondo e pensa alla fatica per ciò che è realmente: una cosa normale. Non lasciarti abbindolare dal fuoco fatuo delle scorciatoie, perché, per dirla con Gandhi, “nulla si ottiene senza sacrifico e senza coraggio”;
  4. impara dagli errori: nella vita si commettono errori continuamente e in ogni ambito. Il segreto è quello di non nasconderli come si nasconde la polvere sotto al letto, ma di farli diventare occasione di crescita, personale e professionale. Alla scelta dicotomica fra intelligenza o furbizia, scegli entrambe: sii intelligente nell’usare la furbizia e furbo nell’usare l’intelligenza.
  5. distraiti: tra tutto il resto, non dimenticare che sei una persona con interessi e passioni che oltrepassano l’infermieristica. Coltiva un hobby, fai sport, chiacchiera con gli amici: continua ad arricchire la tua persona, anche al di fuori dell’università.

Scopri i master in convenzione