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Angelo Mastrillo: alcuni atenei creano esuberi non più accettabili

di Angelo

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ROMA. Università Italiana fabbrica di disoccupati in ambito sanitario per "colpa" delle Regioni Lazio, Veneto e Basilicata. Fortemente penalizzati gli aspiranti infermieri siciliani. E' forse il momento di riformare l'intero sistema di reclutamento e di mappatura del fabbisogno? Da qualcosa si dovrà ripartire per non creare più false illusioni lavorative tra le nuove generazioni. E' quanto si evince da un servizio pubblicato nei giorni scorsi sull'inserto "Sanità" del quotidiano "Sole 24 Ore" a firma di Angelo Mastrillo, Segretario della Conferenza dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e membro dell’Osservatorio sulle professioni sanitarie.

 

"Tecnici di laboratorio, di radiologia, della prevenzione, ortopedici e di neurofisiopatologia a rischio esubero per l’eccesso di posti a bando previsto in alcune Università. Con effetti che a macchia d’olio si allargheranno sull’occupazione delle categorie - spiega Mastrillo - così, non si placano ancora la delusione e la contestazione delle professioni sanitarie tecniche contro l’eccessiva offerta formativa di alcune Università per l’anno accademico 2013-14. Secondo le rispettive categorie dei tecnici di laboratorio, di radiologia e di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici e della prevenzione la colpa maggiore e quasi esclusiva degli esuberi sui posti a bando è da ascrivere alla Regione Lazio".

 

In pratica siamo di fronte ad un fabbisogno formativo "falsato" rispetto al reale fabbisogno lavorativo. Non si capisce bene perchè la Regione Lazio abbia scelto questa strada, ma di fatto ci si appresta alla presa in carico da parte del mondo universitario italiano di futuri professionisti che potrebbero essere futuri inoccupati.

 

"I valori del fabbisogno formativo che sono raddoppiati rispetto agli scorsi anni incidono pesantemente anche sul bilancio nazionale, determinando quindi un esubero che risulta ingiustificato e preoccupante - aggiunge Mastrillo - anche se dopo la consultazione che il ministero della Salute ha fatto il 25 marzo con Regioni e categorie, la Regione Lazio aveva fatto una correzione, questa è risultata davvero un’inezia e non significativa e utile per un effettivo riequilibrio rispetto allo standard nazionale e ai valori della stessa Regione sull’anno precedente quando erano la metà. È risultato quindi vano il tentativo fatto verso la Regione Lazio dal ministero della Salute che anche per questa ragione ha deciso di dare indicazione alla conferenza Stato-Regioni per una riduzione di 100 posti rispetto a 1.164 su tecnico di laboratorio, di 90 su 1.309 per tecnico di radiologia e di 60 su 888 per tecnico della prevenzione". Relativamente a queste tre professioni sanitarie va precisato che lo scorso 20 marzo e successivamente il 21 giugno il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica aveva dato precise indazioni, ovvero di non andare oltre i 1000 posti per radiologia e i 750 per la prevenzione. Oggi ci ritroviamo di fronte a dati differenti. Un ammonimento era pervenuto anche dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca che ha emanato lo scorso 19 giugno un apposito parere. La Regione Lazio ha ignorato tali indicazioni creando quelle che si chiamano di fatto "false aspettative" da parte delle nuove generazioni. "A livello nazionale, se negli anni scorsi la migliore stima veniva fatta dalla Lombardia, oltre che da Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Toscana, quest’anno invece si è distinta la Sicilia che è passata dall’esubero del 165% del 2012-13 all’attuale -1% - continua Mastrillo - ma alla parità di stima congiunta del fabbisogno formativo su 2.000 posti non corrisponde l’offerta formativa delle Università che si fermano a 1.272 posti messi a bando. In Sicilia, la carenza di circa 730 posti (-36%) riguarda soprattutto Infermieristica che con 639 posti a bando copre la metà dei 1.200 chiesti da Regione e Federazione Ipasvi".

 

Dito puntato però non solo nei confronti del Lazio, ma anche di altre regioni: Veneto e Basilicata, che hanno proposto rispettivamente 200 e 58 posti a fronte dei 90 e 10 necessari.

 

Cosa accadrà mei prossimi mesi? Non lo sappiamo, come Nurse24.it continueremo a vigilare sull'argomente, in attesa della "Procedura sul fabbisogno" che il ministero della Salute avvierà subito dopo l'estate.

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