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vaccino anti covid-19

Consiglio d'Europa vota no a obbligo e passaporti sanitari

di Redazione

Gli Stati non devono rendere la vaccinazione contro il Covid obbligatoria per nessuno e almeno per il momento non devono utilizzare i certificati di vaccinazione come passaporti. È questa la posizione del Consiglio d'Europa espressa nella votazione del rapporto "Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e pratiche" del 28 gennaio. Il Consiglio d'Europa sposa le ragioni della scienza, ma ritiene non percorribile la strada dell'obbligatorietà della vaccinazione. Da favorire una comunicazione capillare e di livello.

Vaccino anti Covid, Consiglio d'Europa si esprime contro obbligatorietà

L'obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid fa discutere il mondo scientifico (e non solo) da settimane. In sede di votazione del rapporto “Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e pratiche" - votato a larghissima maggioranza - l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, che considera i vaccini un bene pubblico globale, sostiene che deve essere garantito che tutti i Paesi abbiano potuto vaccinare il personale medico e i gruppi vulnerabili prima di estendere la vaccinazione ai gruppi non a rischio.

Nel rapporto si evidenzia poi che gli Stati devono informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole, e bisogna garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato. Infine i parlamentari hanno votato quasi in blocco per inserire un emendamento con cui si dicono contrari all'uso dei certificati di vaccinazione come passaporti.

Secondo l'assemblea i certificati di vaccinazione devono essere utilizzati solo per monitorare l'efficacia, i potenziali effetti collaterali e negativi dei vaccini, perché utilizzarli come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell'immunità acquisita.

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