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vaccino anti covid-19

Efficacia del vaccino contro la variante Omicron

di Giacomo Sebastiano Canova

Un rapido aumento dei casi di malattia da Covid-19, dovuto alla variante Omicron (B.1.1.529) in popolazioni con un alto tasso di vaccinazione, ha suscitato in tutti delle giustificate preoccupazioni sull’efficacia degli attuali vaccini. Per questo motivo, alcuni ricercatori hanno cercato di stabilire l’efficacia dei vaccini prodotti da Pfizer–BioNTech (Comirnaty), AstraZeneca (Vaxzevria) e Moderna (Spikevax) contro la variante Omicron e Delta.

Omicron e Delta a confronto: efficacia del vaccino tra combinazioni di cicli primari e richiami

Analizzando i dati derivanti da 886.774 persone colpite dalla variante Omicron e 204.154 infettate da quella Delta, i ricercatori hanno stabilito come l’efficacia del vaccino sia stata inferiore per la variante Omicron rispetto alla variante Delta a tutti gli intervalli dopo la vaccinazione e per tutte le combinazioni di cicli primari e dosi di richiamo studiate.

Effetti protettivi dopo ciclo primario

Tra coloro che avevano ricevuto due dosi di Vaxzevria, da 20 a 24 settimane dopo la seconda dose non è stato osservato quasi nessun effetto protettivo della vaccinazione contro la malattia sintomatica causata dalla variante Omicron. Tra coloro che avevano ricevuto due dosi di Comirnaty, invece, l’efficacia del vaccino è stata del 65,5% (IC 95%, 63.9-67.0) da 2 a 4 settimane dopo la seconda dose, scendendo al 15,4% (IC 95%, 14.2-16.6) dopo 15-19 settimane e scendendo ulteriormente all’8,8% (IC 95%, 7.0-10.5) dopo 25 o più settimane. Stesso andamento si è potuto verificare per quanto riguarda l’efficacia di due dosi del vaccino Spikevax, il quale ha mostrato una riduzione dal 75,1% (IC 95%, 70.8-78.7) dopo 2-4 settimane al 14,9% (IC 95%, 3.9-24.7) dopo 25 o più settimane.

Effetti protettivi dopo combinazione di ciclo primario e richiamo

Tra le persone che avevano ricevuto il vaccino Vaxzevria come ciclo primario, da 2 a 4 settimane dopo una dose di richiamo di Comirnaty, l’efficacia del vaccino è aumentata al 62,4% (IC 95%, 61.8-63.0) prima di scendere al 39,6% (IC 95%, 38.0-41.1) dopo 10 o più settimane. Quando invece come richiamo è stato somministrato Spikevax, questo ha aumentato l’efficacia al 70,1% (IC 95%, 69.5-70.7) dopo 2-4 settimane, scendendo al 60,9% (IC 95%, 59.7-62.1) dopo 5-9 settimane. L’efficacia del vaccino era più bassa tra coloro che avevano ricevuto sia il ciclo primario che quello di richiamo con Vaxzevria; il calo dell’efficacia è stato più notevole contro la variante Omicron, per la quale l’efficacia del vaccino era del 46,7% (IC 95%, 34.3-56,7) a 5-9 settimane.

Infine, tra le persone che avevano ricevuto il vaccino Comirnaty come ciclo primario e di richiamo, da 2 a 4 settimane dopo l’ultima somministrazione, l’efficacia del vaccino è aumentata al 67,2% (IC 95%, 66.5-67.8) prima di scendere al 45,7% (IC 95%, 44.7-46.7) dopo 10 o più settimane. Il richiamo effettuato con Spikevax ha aumentato l’efficacia del vaccino al 73,9% (IC 95%, 73.1-74.6) dopo 2-4 settimane, prima di diminuire al 64,4% (95% CI, 62.6-66.1) dopo 5-9 settimane. Dopo un ciclo primario di Spikevax, l’efficacia del vaccino è aumentata al 64,9% (IC 95%, 62.3 a 67.3) da 2 a 4 settimane dopo un richiamo di Comirnaty e al 66,3% (IC 95%, 63.7-68.8) da 2 a 4 settimane dopo un booster di Spikevax.

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