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COVID-19

Efficacia del vaccino Moderna contro le varianti

di Giacomo Sebastiano Canova

L’emergere di nuove varianti del SARS-Cov-2 ha destato numerose preoccupazioni sia nella comunità scientifica che nella popolazione in generali. Soprattutto, uno dei quesiti che subito ci si è posti è se i vaccini attualmente in fase di somministrazione siano efficaci contro tali varianti. In questo senso, uno studio recentemente pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine rassicura sull’efficacia del vaccino prodotto da Moderna contro le principali varianti virali attualmente in circolazione.

Vaccino Moderna efficace contro le varianti di SARS-Cov-2: lo studio

La recente emergenza delle varianti del virus SARS-CoV-2 nel Regno Unito (B.1.1.7), Sud Africa (B.1.351), Brasile (P.1) e California (B .1.427/B.1.429) ha comportato una crescente preoccupazione per un aumento della trasmissibilità e del potenziale che queste varianti potrebbero manifestare nell’aggirare l’immunità provocata da un’infezione naturale oppure dalla somministrazione della vaccinazione.

Queste preoccupazioni sono favorite anche dalla recente identificazione nel Regno Unito di una variante B.1.1.7 che include la mutazione del gene E484K (B.1.1.7+ E484K).

Per analizzare gli effetti sulla neutralizzazione indotta dal vaccino prodotto da Moderna alcuni ricercatori hanno analizzato la sua attività contro il virus della stomatite vescicolare ricombinante (rVSV) basato sul SARS-CoV-2 (un modello basato su pseudovirus) in campioni di siero ottenuti da otto partecipanti.I campioni sono stati ottenuti una settimana dopo che i partecipanti avevano ricevuto la seconda dose di vaccino mRNA-1273 e sono stati testati sugli pseudovirus presentanti le proteine spike dall’isolato originale di Wuhan-Hu-1 e sulle varianti D614G e B.1.1.7, B.1.351, P.1, B.1.427/B.1.429, B.1.1.7+E484K e su altre varianti (20E [EU1], 20A.EU2, N439K-D614G e su una recente variante emersa in Danimarca).

I risultati dei test hanno mostrato come sia il pannello completo di mutazioni della proteina spike sia un sottogruppo di mutazioni che interessano la regione del dominio di legame del recettore della variante B.1.1.7 non hanno avuto alcun effetto significativo sulla neutralizzazione da parte del siero ottenuto dai partecipanti che avevano ricevuto il vaccino Moderna.

Al contrario, è stata osservata una diminuzione dei titoli degli anticorpi neutralizzanti contro la variante P.1, la variante B.1.427/B.1.429, la variante B.1.1.7+E484K e la variante B.1.351. Sono state inoltre rilevate delle riduzioni di un fattore compreso tra 2,3 e 6,4 nei titoli di anticorpi neutralizzanti contro questo pannello di varianti.

L’effetto maggiore sulla neutralizzazione, la riduzione di un fattore pari a 6,4, è stato misurato rispetto alla variante B.1.351; tuttavia, il titolo neutralizzante della media geometrica contro questa variante era 1:290 e tutti i campioni di siero hanno neutralizzato completamente lo pseudovirus rVSV,

L’effetto della mutazione E484K è stato osservato confrontando l’attività neutralizzante con la variante B.1.1.7 con l’attività neutralizzante contro la variante B.1.1.7+E484K e in questo senso i ricercatori hanno trovato una significativa riduzione dei titoli neutralizzanti quando era presente la mutazione E484K.

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