Nurse24.it

lombardia

Opi contrari al volontariato per somministrazione vaccini

di Redazione

La campagna vaccinale avanza e le ASST facenti parte del territorio di competenza di ATS Montagna cercano personale sanitario che si renda disponibile per la somministrazione dei vaccini: a titolo gratuito (con la possibilità di vedersi riconosciuto un rimborso spese). Il dissenso degli Ordini delle professioni infermieristiche: un servizio di alto impatto sociosanitario come la vaccinazione deve essere formalizzato anche attraverso una forma contrattuale che riconosca il valore dei professionisti, scrivono in una lettera indirizzata al dg welfare di Regione Lombardia Marco Trivelli.

Avviso pubblico volontari campagna vaccinale anti Covid, gli Opi dicono no

La denuncia viene dagli Ordini delle professioni infermieristiche della Lombardia, i cui presidenti hanno inviato una lettera al direttore generale dell’assessorato al Welfare della Regione, Marco Trivelli, chiedendo delucidazioni al riguardo. Si ritiene indispensabile - scrivono - che un servizio di alto impatto sociosanitario come la vaccinazione debba essere formalizzato anche attraverso una forma contrattuale che riconosca il valore dei professionisti.

Per i presidenti il bando contiene diversi elementi problematici: innanzitutto il reclutamento di professionisti sotto forma di volontariato per una campagna che durerà almeno un anno e il possibile confitto tra quest’avviso pubblico e quello presentato dal commissario del governo Domenico Arcuri, in cui ai medici e agli infermieri viene offerta l’assunzione. Per queste motivazioni, gli Ordini degli infermieri hanno scritto a Trivelli manifestando il loro dissenso.

Si attivino modalità che rispondano alle necessità dei cittadini e che riconoscano la responsabilità dei professionisti

Non vogliamo fare polemiche - spiega all'Agenzia Dire la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Brescia, Stefania Pace – ma crediamo che questa non sia una richiesta accoglibile per il personale infermieristico che sta lavorando durante l’emergenza sanitaria e che sta già facendo sforzi enormi.

La denuncia degli infermieri è stata rilanciata anche dalla deputata dei Cinque stelle, Stefania Mammì, che a sua volta ha inviato una lettera al dg welfare di Regione Lombardia Marco Trivelli: Ritengo essenziale - spiega Mammì - che un servizio di rilevanza sociosanitaria come la vaccinazione debba essere prestato dagli operatori sanitari a fronte di un adeguato inquadramento contrattuale e non a titolo gratuito.

Pubblicare un bando per reclutare medici e infermieri volontari per la campagna vaccinale anti Covid è un pericoloso controsenso. Se una regione pensa di risolvere così la carenza di personale sanitario, sbaglia di grosso e non vorremmo che aprisse la strada ad altre iniziative simili. Intanto perché il lavoro si paga, ma soprattutto perché si tratta di un lavoro delicato e di alta precisione che comporta una responsabilità su più livelli: sia per chi lo svolge, sia verso chi è sottoposto alla somministrazione. Solo un contratto può fornire le sacrosante tutele del caso. Così Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, critico verso la call lanciata dalle Ats lombarde per trovare personale a costo zero per le vaccinazioni.

Commento (0)