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Rischio clinico

Carta di Montreux sulla sicurezza del paziente

di Monica Vaccaretti

Sicurezza dei pazienti significa controllare, monitorare, arginare il rischio clinico. Vuol dire anche sicurezza dei farmaci, chirurgia sicura, prevenzione e controllo delle infezioni, resistenza antibiotica. È fondamentale costruire una cultura della sicurezza. Enfatizzare il miglioramento continuo, l'apprendimento e l'innovazione. Rafforzare i sistemi di segnalazione e apprendimento. Sostenere il personale sanitario e rafforzarne le capacità. Implementare i sistemi di dati. Coinvolgere i pazienti e i loro familiari nelle cure. La Carta di Montreux è un altro passo, dalla decisione alla realizzazione, per fare meno danni e dare cure migliori nella visione ambiziosa, ma globalmente già idealmente condivisa, di una copertura sanitaria universale e sicura.

Affrontare i danni evitabili nell'assistenza sanitaria

La Carta di Montreux è un documento che stimola l'azione per affrontare i danni evitabili nell'assistenza sanitaria.

La sicurezza è, per definizione, una condizione che rende e fa sentire di essere esente da pericoli o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere meno gravi danni e rischi.

La sicurezza può essere definita anche come la conoscenza, intesa come consapevolezza, che l'evoluzione di un sistema non produrrà danni futuri.

Nessun sistema può essere ritenuto completamente sicuro ma certamente una conoscenza di tipo scientifico, basata su osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sensata della sicurezza.

Non esiste comunque una sicurezza totale, è impossibile avere un rischio zero ma si può tendere ad abbassarlo in maniera importante.

Sicurezza significa protezione, salvaguardia da atti che possono causare un danno a cose o persone. La sicurezza delle persone si riferisce all’incolumità fisica e psicologica. È un concetto che diventa un obiettivo primario in vari campi della vita sociale, pubblica e privata.

Ed è ritenuto comunemente fondamentale raggiungere un elevato grado di sicurezza per vivere con un maggior grado di serenità. Esiste la sicurezza nazionale. La sicurezza di luoghi e abitazioni. La sicurezza sul lavoro e sulle strade. La sicurezza alimentare e quella delle informazioni.

È quando si sottovaluta il rischio e si ha una visione distorta della sicurezza che capitano i danni e gli incidenti, eventi che possono risultare fatali.

La sicurezza sanitaria è una condizione altrettanto essenziale su cui occorre investire per costruire sistemi sanitari più sicuri e più resilienti. L'assistenza non sicura risulta infatti una delle principali cause di morte e disabilità nel mondo.

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della sanità negli anni precedenti la pandemia di Covid-19 sono morte nel mondo ogni anno circa 2,6 milioni di persone a causa di problemi legati alla sicurezza negli ospedali dei paesi a basso reddito. Inoltre, emerge che circa il 15% della spesa sostenuta per l'attività ospedaliera nei Paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo sia destinato per il trattamento dei problemi di sicurezza. Si stima che nel 50% dei casi di danni provocati ai pazienti tale danno sia prevenibile.

Di sicurezza si è ampiamente discusso al quinto vertice ministeriale globale sulla sicurezza del paziente che si è svolto a Montreux, in Svizzera, lo scorso 23 e 24 febbraio. Vi hanno partecipato le delegazioni di oltre 80 paesi. Ospiti del governo svizzero e guidati dal direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, i ministri della Salute hanno discusso sul “Piano d'azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030: verso l'eliminazione dei danni evitabili nell'assistenza sanitaria”, evidenziando lacune e sfide per attuarlo.

I precedenti vertici annuali sulla sicurezza, che avevano già sensibilizzato sull'onere dei danni evitabili ai pazienti nel corso dell'assistenza sanitaria, si sono svolti a Londra nel 2016, a Bonn nel 2017, a Tokyo nel 2018 e a Gedda nel 2019. Il sesto vertice si terrà in Cile nel 2024.

Il vertice 2023 è il primo dopo la pandemia di Covid-19 che ha esposto, secondo i delegati, l'elevato rischio di cure non sicure per i pazienti, gli operatori sanitari e la popolazione in generale. Ha altresì reso visibili una serie di lacune in termini di sicurezza in tutti i componenti fondamentali dei sistemi sanitari.

Secondo i delegati internazionali, la pandemia rappresenta tuttavia un enorme potenziale su cui ragionare per costruire sistemi sanitari migliori basati su una maggiore sicurezza per tutti, dai pazienti agli operatori sanitari ed assistenziali.

Durante i lavori è stato ribadito che la sicurezza dei pazienti in tutto il mondo è una priorità che deve essere garantita concentrando gli sforzi necessari a livello globale e promuovendo approcci strategici per rafforzarla.

Al vertice è stata elaborata ed approvata la Carta di Montreux. Con le sue raccomandazioni, il documento stimola l'azione per affrontare i danni evitabili nell'assistenza sanitaria. Viene riconosciuto che il danno ai pazienti provocato durante l'assistenza sanitaria è un problema urgente di salute pubblica che interessa tutti i paesi e in qualsiasi area geografica del mondo. Pertanto, esso diventa una sfida globale condivisa.

Basandosi sulle lezioni apprese dalla pandemia di Covid-19, è possibile affrontarla come una priorità approfondendo i partenariati, la collaborazione e l'apprendimento reciproco e coinvolgendo i pazienti e loro famiglie.

Sicurezza dei pazienti significa controllare, monitorare, arginare il rischio clinico. Vuol dire anche sicurezza dei farmaci, chirurgia sicura, prevenzione e controllo delle infezioni, resistenza antibiotica. È fondamentale costruire una cultura della sicurezza. Enfatizzare il miglioramento continuo, l'apprendimento e l'innovazione. Rafforzare i sistemi di segnalazione e apprendimento. Sostenere il personale sanitario e rafforzarne le capacità. Implementare i sistemi di dati. Coinvolgere i pazienti e i loro familiari nelle cure.

Infermiere

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