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Salute

L'emergenza climatica investe anche la sanità

di Monica Vaccaretti

Una ricerca di Cross Dependency Initiative (XDI), pubblicata in occasione della Giornata della salute alla Cop28 delle Nazioni Unite in corso a Dubai, stima che entro la fine del secolo un ospedale su 12 rischierà la chiusura a causa di eventi meteorologici estremi. In Italia sono 130 gli ospedali a rischio chiusura entro il 2100.

Un ospedale su 12 rischia chiusura per eventi meteorologici estremi

ospedale distrutto cambiamento climatico

In Italia sono 130 gli ospedali a rischio chiusura entro il 2100 a causa del cambiamento climatico.

Nella giornata dedicata all'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute alla Cop28 è scoppiata una polemica per una dichiarazione del Presidente della Conferenza internazionale, il sultano Al Jaber, rilasciata lo scorso novembre in occasione di un evento online e riportata durante i lavori congressuali dal giornale britannico Guardian.

Secondo il segretario delle Nazioni Unite si tratta di affermazioni preoccupanti sull'orlo del negazionismo climatico. Il sultano, che dirige una delle principali compagnie petrolifere del mondo, ha dichiarato, in linea con altri precedenti discorsi pubblici, che non ci sarebbero prove scientifiche a sostegno di un abbandono totale del petrolio come fonte energetica e che l'eliminazione graduale dei combustibili fossili non permettere uno sviluppo energetico ed economico sostenibile.

Si è espresso pertanto contro l'eliminazione totale dei combustibili fossili – unica via progressiva invece ritenuta valida dalla comunità internazionale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sull'ambiente e sulla salute umana - perché significherebbe tornare al mondo delle caverne. Nessuna scienza dimostra che un'uscita dai combustibili fossili è necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1.5 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali.

Mentre alla Cop28 si continua a discutere sulla capacità di resilienza e di adattamento dei sistemi sanitari di fronte alla sfida del clima, emergono i dati di una ricerca condotta da Cross Dependency Initiative (XDI), una organizzazione indipendente composta da esperti del rischio climatico fisico che dal 2007 è leader globale nella capacità di identificare, quantificare e comunicare ai decisori politici internazionali i rischi, i danni e i costi del cambiamento e di mitigarne gli effetti per creare comunità umane più resilienti. Con l'obiettivo di accelerare l'azione sul clima, WDI ha sviluppato sistemi all'avanguardia per calcolare l'impatto delle variabili del cambiamento climatico su risorse fisiche, risorse umane e processi di gestione.

L'analisi del rapporto XDI 2023 è stata presentata in occasione della Giornata della salute durante la Cop28. Sono stati analizzati 200.216 ospedali globali per il rischio di danni derivanti dal cambiamento climatico, confrontando tale rischio in base a due scenari diversi di emissioni, uno che comporta un riscaldamento a +1,8°C circa e uno a + 4,3°C circa.

Sono stati rilasciati i nomi, l'ubicazione e il livello di rischio (alto, medio, basso) per ogni singolo ospedale analizzato (i dati sono pubblici e consultabili sul sito dell'organizzazione). Pertanto, XDI esorta tutti i governi a verificare la presenza di ospedali ad alto rischio nella loro regione e a condurre ulteriori analisi per comprendere e ridurre questo rischio.

Gli analisti hanno stimato che senza una rapida eliminazione dei combustibili fossili, entro la fine del secolo fino ad 1 ospedale su 12 in tutto il mondo rischierà la chiusura a causa di eventi meteorologici estremi. Si tratta di 16.245 strutture sanitarie individuate nel mondo, in 2600 territori, che potrebbero essere danneggiate strutturalmente da uragani, inondazioni ed incendi.

È stato calcolato che se le emissioni resteranno ai livelli attuali, entro il 2050 un terzo di tutte le strutture sanitarie concentrate in Asia meridionale (dalle 3357 di oggi alle 5894 entro la fine del secolo) sono a rischio chiusura parziale o totale. Il report evidenzia che limitare invece il riscaldamento globale a 1,8°C, eliminando l'emissione totale di combustibili fossili, dimezzerebbe il rischio di danni alle infrastrutture sanitarie, dal 311% al 106%, rispetto ad uno scenario ad alte emissioni. Senza una riduzione delle emissioni in Italia risultano a rischio ben 130 ospedali, che potrebbero chiudere entro il 2100.

Infermiere

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