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Liste d’attesa, report CREA: nel pubblico media di 60 giorni

di Redazione

Incremento dei tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche da una parte, progressiva dilatazione della spesa out of pocket (di tasca propria) per visite mediche private, dall'altra. Sono i dati che emergono dal secondo Rapporto Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali, promosso dalla Funzione Pubblica Cgil e dalla Fondazione Luoghi Comuni e elaborato da Crea. Il progressivo definanziamento del Servizio Sanitario nazionale – sottolinea la categoria della Cgil dei servizi pubblici - ha creato inefficienze che portano ad allungare le liste di attesa e incentivano lo sviluppo di un’offerta privata spesso concorrenziale, tanto per il costo quanto per i tempi di risposta.

A fronte di questa fotografia delle condizioni delle prestazioni sanitarie in Italia - tra liste d'attesa e costi tra pubblico e privato - risulta evidente quanto sia urgente e non più rinviabile un investimento straordinario in termini di risorse, personale, professionalità e tecnologie in tutto il nostro Servizio Sanitario nazionale che mostra evidenti segni di collasso con gravi e profonde ripercussioni sulle sue caratteristiche di universalità, commenta la Funzione Pubblica Cgil.

Anche dal punto di vista delle forti disparità regionali, in termini di equità e di carenze organizzative quello delle liste di attesa rimane ad oggi un problema che si colloca in cima alla lista delle ragioni di insoddisfazione dei cittadini verso il servizio sanitario.

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