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Carovita e stipendi bassi, infermieri in fuga verso l'estero

di Redazione

Circa 200 infermieri trentini hanno scelto di lavorare all’estero, perché in quelle realtà la loro figura è maggiormente considerata dal punto di vista professionale e sociale, per non parlare poi della maggior retribuzione. A dare l'allarme è il sindacato di categoria Nursing Up: La situazione è grave, nei prossimi anni mille professionisti trentini andranno in pensione.

Nursing Up, allarme infermieri in Trentino: 200 in fuga verso l'estero

A spingere gli infermieri a fuggire all'estero sono "realtà più evolute" alle quali l'Italia dovrebbe guardare

Svizzera, America e Inghilterra. Sono le destinazioni di punta degli infermieri che fuggono da mancato riconoscimento economico e conciliazione vita familiare-lavoro difficoltosa.

L'allarme arriva da Cesare Hoffer, coordinatore Nursing Up della Provincia Trento: il fenomeno della carenza di professionisti sanitari è ora particolarmente sentito nelle valli del trentino, dove pochi giovani ormai scelgono di intraprendere le nostre professioni ed ancora meno poi decidono di andarci a lavorare.

Le cause peculiari di questa situazione? Oltre al mancato riconoscimento economico - spiega Hoffer -, ci sono problematiche di carattere generale, come ad esempio il caro affitti e l’estrema difficoltà di trovare un appartamento, una minor possibilità di avere una socializzazione e servizi fruibili per l’infanzia.

A spingere gli infermieri a fuggire all'estero sono realtà più evolute alle quali il Trentino (e l'Italia tutta) dovrebbe guardare; invece gli stipendi ed i percorsi di carriera da noi sono ancora arretrati. Ad aggravare la situazione, sottolinea il sindacato, il fatto che nei prossimi anni mille infermieri trentini andranno in pensione con una popolazione trentina sempre più vecchia e bisognosa di cure assistenziali.

Insomma, è di nuovo il tema dell'attrattività della professione infermieristica al centro del dibattito, tema sul quale il Nursing Up ha sollecitato l’assessora Segnana ed il direttore generale dott. Ferro a riprendere i lavori del tavolo sindacale, perché bisogna agire celermente, fissare priorità, obiettivi, individuare risorse economiche specificamente destinate alla valorizzazione dei nostri professionisti, migliorandone nel contempo le condizioni di lavoro.

Quali i passi da muovere? Sarà fondamentale destinare parte dei fondi pnrr alla valorizzazione del capitale umano - continua il coordinatore Nursing Up della Provincia di Trento - per trattenerlo in primis ed attrarne poi di nuovo, prevedendo nel contempo adeguati stanziamenti economici in assestamento di bilancio.

E ancora: aumentare il riconoscimento economico previsto per le prestazioni aggiuntive rese su base volontaria e per il rientro dal riposo. Ormai indifferibile l’attivazione della libera professione extramoenia per le nostre professioni poiché prevista dal decreto milleproroghe - chiosa Hoffer -; è necessario sperimentare nuovi modelli ed essere innovativi, in un sistema sanitario in forte evoluzione e scosso duramente dalla pandemia. Particolare attenzione dovrà essere riservata all’attivazione dell’infermiere di famiglia e di comunità, con la definizione delle specifiche funzioni ed il relativo riconoscimento economico, cosa non ancora avvenuta, nonostante le nostre proposte.

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