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Infermiera

Esplosione a Ravanusa, un’infermiera tra le vittime

di Redazione Roma

C’è anche Selene Pagliarello, infermiera 31enne al nono mese di gravidanza, tra le vittime dell’esplosione a Ravanusa. Quattro le abitazioni letteralmente rase al suolo. In servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, la futura mamma era passata insieme al marito, anche egli morto a seguito del disastro, a salutare i genitori di lui. La coppia era sposata dallo scorso 10 aprile. Numerosi e da tutt’Italia i messaggi di cordoglio sui social.

Esplosione a Ravanusa: tra le vittime un’infermiera con bambino in grembo

Non ci sono parole per un dolore così immenso, una tragedia senza fine, quante lacrime, non doveva finire così. Sono solo alcuni tra le centinaia di commenti sui social in memoria di Selene Pagliarello, la 30enne infermiera del Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, rimasta sepolta tra le macerie di via Trilussa a Ravanusa, nell’agrigentino. A perdere la vita anche il piccolo che portava in grembo – i nove mesi sarebbero terminati la settimana prossima – ed il marito della donna, Giuseppe Carmina, di professione operario. Ad individuare i corpi senza vita è stato il labrador Luna dell’unità cinofila dei vigili del fuoco di Palermo. Salgono così a 7 le vittime accertate dell’esplosione (due le persone ancora disperse).

Entrambi neppure dovevano esserci all’interno di quell’appartamento. Erano infatti passati a salutare i genitori di lui, prima di andare a cena fuori. In un sabato qualunque, forse l’ultimo prima di partorire per Selene, che oramai da 36 ore risultava dispersa. Come ha confermato il sindaco, Carmelo D’Angelo: Una vera e propria tragedia. La prima vittima identificata era stata il suocero della donna, trovato accanto ad altri due corpi. Ed ecco che ora – tristemente – tutto torna. In totale sono quattro le abitazioni, tra via Trilussa e via Galilei, letteralmente rase al suolo dall’esplosione (forse causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto, si indaga per disastro e omicidio colposo), avvertita a chilometri di distanza, in un raggio di 400 metri quadrati. Sono oltre cento le persone sfollate.

Abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra casa che è lì a guardarci e a dirci “aspetto voi”, eravamo pronti sì, ma qualcosa è andato storto

Il post di Selene su Facebook

Qualcuno, illustra il capo della protezione civile siciliana, Salvo Codina, ha ipotizzato che Selene, professionista sanitaria e a breve madre (aveva programmato il parto per mercoledì prossimo), fosse in strada per una telefonata quando tutto è esploso. Sui social rimangono i suoi pensieri e le sue foto. In un post su Facebook dell’undici settembre del 2020 rammentava come il Covid avesse soltanto posticipato il suo sogno di convolare a nozze con l’amato Giuseppe. Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra casa che è lì a guardarci e a dirci “aspetto voi”, eravamo pronti sì, ma qualcosa è andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi, settembre doveva essere la ciliegina sulla torta ma così non sarà.

Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale

Sempre su Facebook:Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale, qualcosa che va al di là delle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 aprile 2021.

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