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Novara, ospedale dimezza compensi per rientri aggiuntivi: infermieri in protesta

di Redazione

“Non siamo tappabuchi” recitano le locandine che tappezzano i reparti del “Maggiore”: autori dell’iniziativa sono stati centinaia di infermieri, a seguito della mail dell’Azienda ospedaliera che ha annunciato il taglio dei pagamenti delle prestazioni aggiuntive per esaurimento dei fondi regionali. Gli ‘extra’ sono stati così ridotti da 60 a 35 euro lordi all’ora, con effetto retroattivo dal 1° maggio.

Nessun taglio per i medici, anzi per “i gettonisti vengono spese grandi cifre”

infermieri novara

L'ospedale Maggiore di Novara ha annunciato il taglio dei pagamenti delle prestazioni aggiuntive.

I fondi arrivati dalla Regione sono stati spesi tutti per fronteggiare le carenze di personale e recuperare le liste d’attesa, la direzione dell’ospedale deve far comunque quadrare i conti e trova la soluzione: ridurre i compensi extra degli infermieri.

Con una mail, inviata il 20 maggio scorso, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara ha annunciato il taglio dei ‘rientri aggiuntivi’ da 60 a 35 euro per i camici verde-azzurri. Ciliegina sulla torta: si fa sapere che la misura avrà effetto retroattivo da inizio mese e riguarderà esclusivamente la categoria degli infermieri, non toccando minimamente i medici.

Tanto basta per mettere sul piede di guerra centinaia di lavoratori. Non siamo tappabuchi. Siamo professionisti, siamo infermieri, si legge nelle decine di manifesti visibili in questi giorni nei reparti di corso Mazzini. A dare notizia dell’iniziativa degli infermieri del Maggiore è il quotidiano “La Stampa”.

La motivazione del provvedimento: “Esaurite le risorse”

La mail inviata ai dipendenti, per motivare la decisione, allega una lettera della direzione – datata 12 maggio – in cui si comunica che risulta attualmente esaurita la somma stanziata dalla Regione con delibera della giunta del 10 marzo per far fronte alle carenze di personale e recuperare le liste d’attesa.

Quindi le Prestazioni mantenimento assistenza (definite Pma e chiamate comunemente prestazioni aggiuntive) saranno pagate secondo le tariffe aziendali concordate un anno fa. In soldoni: si passa da 60 euro lordi all’ora a 35, con effetto dal 1° maggio.

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