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In pillole

Carcinoma della Mammella, determinante è la diagnosi precoce

di Francesca Gianfrancesco

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RIMINI. Il carcinoma alla mammella è uno dei tumori femminili maggiormente diffusi. Oggi colpisce in Italia quasi 40 mila donne l’anno. La ricerca medica sta sviluppando e mettendo a punto cure sempre più efficaci ma rimane comunque determinante una diagnosi precoce.

I fattori di rischio che predispongono all’insorgenza del carcinoma mammario sono fondamentalmente tre:

  • ambientali / stile di vita
  • endocrini
  • genetici/familiari

 

La dieta è associata in modo molto incisivo al rischio di sviluppare il tumore al seno: una dieta ipercalorica, un eccessivo consumo di alcool e grassi animali sono fattori di rischio, mentre il consumo di frutta e verdure risulta essere protettivo. È dimostrato che le crocifere (cavolo, cavolfiore e cavolini di Bruxelles) hanno un azione specifica contro l’insorgenza di tale tumore, poiché contengono una sostanza base chiamata indolo3carbinolo, che favorisce la formazione di Estrone2.

 

Il meccanismo d’azione è molto semplice. Il tumore al seno è ormone sensibile, per questo si considera determinante per lo sviluppo della malattia la prolungata esposizione agli estrogeni. Ad esempio le donne con menarca precoce (prima dei 12 anni) e con menopausa tardiva (dopo i 50 anni) presentano un rischio più elevato.


Il nostro organismo metabolizza tali ormoni in differenti metaboliti i quali possono stimolare o inibire l’insorgenza del cancro mammario. I metaboliti individuati sono appunto l’Estrone2 e l’Estrone16: si è osservato che L’Estrone2 presenta proprietà antitumorali.

 

Le donne che hanno una prevalenza di Estrone2 tendono ad essere più protette rispetto a quelle che hanno una maggiore produzione di Estrone16. Gli studi clinici hanno dimostrato che dal rapporto Estrone2/Estrone16 si può individuare un importante indice di rischio di contrarre la malattia.

 

Oggi attraverso un semplice esame delle urine (ESTRAMET) si può determinare l’indice di rischio di tumore al seno osservando proprio il rapporto tra i metaboliti Estrone2/Estrone16, permettendo di attuare una prevenzione primaria personalizzata.

 

Riassumendo quindi ,ogni donna può intervenire positivamente per diminuire le probabilità che si sviluppi la malattia, assumendo l’indolo3carbinolo (cavoli!), che favorisce la formazione di Estrone2 protettivo. Questo esame è importante per la prevenzione e si propone come strumento “educativo” proprio perché indica quanto uno stile di vita e di alimentazione corretti siano capaci di aiutare le donne a sconfiggere questa terribile malattia.

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