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editoriale

Sanità. Chi controlla chi?

di Gianluca Auriemma

Ogni volta che termina il mio turno di lavoro, una delle domande che mi pongo è: viene verificato il lavoro svolto da tutta l'equipe sanitaria? Viene controllato l'operato del Primario? E dei medici? E ancora, quello del Coordinatore? E degli Infermieri, Oss e Operatori che si occupano della pulizia del reparto?

Paragono il reparto ad una catena di montaggio. Sembrerebbe un pensiero, anzi un'immagine, non troppo bella e forse finanche troppo fredda. Si dai, paragonare un reparto, simbolo di sofferenza e cure, ad una catena di montaggio!?

In effetti non è un paragone carino da fare. Ma se ragioniamo in modo distaccato e poniamo come obiettivo principale la massima efficienza e professionalità nella cura delle persone assistite allora forse il paragone potrebbe andar bene.

Riflettiamoci su. Chi dirige il reparto, è il Primario. In certi casi è onnipresente e non da un minimo di spazio alla sua Equipe Medica ne tantomeno (figuriamoci) al coordinatore e agli Infermieri. In altri, invece, delega la maggior parte del lavoro sul campo al Dirigente Medico Responsabile e nel reparto lo si vede poco. Ma quando interviene la sua parola è verbo. 

Ora non è mia intenzione andare ad analizzare il ruolo in questione, francamente me ne importa il giusto. La domanda che mi pongo, l'avrete capito, è la seguente: viene mai verificato il suo operato? In base a quali parametri e numeri? E se il giudizio è negativo, dovrebbe essere una logica conseguenza l'esonero (per dirla in termini calcistici) dal reparto?

Stesso discorso per i medici. Quando sbagliano nelle questioni di loro competenza (ad esempio una prescrizione di terapia o una procedura invasiva) non sarebbe giusto un richiamo scritto e la segnalazione agli organi competenti? Stessa identica cosa quando c'è un enorme richiesta di esami delle volte inutili.

Siamo in periodi di spending review, dove a tutti viene chiesta la massima accortezza nello spendere denaro pubblico. Ma un esame diagnostico delle volte arriva laddove la capacità umana non è in grado. E un referto scritto passa le responsabilità a chi l'ha redatto. Direbbe totò, "e io pago"!

Capitolo Coordinatore, Infermieri e Oss. Metto le tre figure insieme perchè sono convinto che siano tutti e tre strettamente collegati tra loro. Non esiste il più alto e il più basso in grado, non siamo in un esercito. Ma esistono ruoli, conoscenze e competenze e sono queste a dettar legge. In altri articoli scritti su questo giornale abbiamo già dichiarato come sia importante il lavoro di equipe. Lavoro improntato nella massima fiducia, stima e rispetto. 

Ogni reparto ha in organico un determinato numero di Infermieri e Oss. Non è facile da gestire un insieme variopinto di personalità, caratteri, modi di fare e di essere. A scanso di equivoci sono subito chiaro. Ho molto rispetto del ruolo del coordinatore ma a mio avviso o è bravo ad interagire e a tenere in pugno la situazione del reparto o deve avere il buonsenso di passare la mano.

E' un suo diritto/dovere:

  1. controllare il nostro operato;
  2. dare un'impronta gestionale ben definita;
  3. prendersi la responsabilità di fare richiami verbali e scritti fino ad arrivare al procedimento disciplinare coinvolgendo il primario.

E un Infermiere che ruolo ha nel capitolo "controllo del personale"? Di sicuro non se ne deve lavare le mani. Dispiace vedere colleghi che vengono a timbrare il cartellino giusto per guadagnare lo stipendio. Fa rabbia perché ci viene affidata la salute e la vita di una persona. Fa ancora più rabbia capire che per poche persone che non hanno coscienza tutto il gruppo ne paga le conseguenze verso il giudizio della comunità.

Andare dalla Coordinatrice e fare una segnalazione è quindi una cosa sbagliata? E quando ci si rende conto che la segnalazione è andata a farsi benedire cosa si deve fare? Andare dal Primario? Fare una segnalazione alla Direzione Infermieristica? Fare la denuncia all'IPASVI? E' questo un giusto sistema di ricezione di segnalazioni? No non lo è. Anzi non bisognerebbe arrivare a fare delle segnalazioni perché ci dovrebbe essere controllo da parte di chi ha questo compito.

Codice deontologico dell'Infermiere, capitolo V, Articolo 43 : "L'infermiere segnala al proprio Collegio professionale ogni abuso o comportamento dei colleghi contrario alla deontologia".

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