RIMINI. È l'ambizioso progetto di un giovane ricercatore, Eugenio Martinelli, sostenuto dalla fondazione Veronesi che vuole dimostrare come le cellule sane cambiano odore quando si trasformano in malate, permettendo cosi di percepire tramite un naso elettronico le variazioni in fase prematura arrivando ad una diagnosi anticipata.
La sperimentazione in realtà partì alla fine degli anni novanta ( connubio tra dipartimento di Ingegneria Elettronica dell Università TorVergata e S.Camillo - Forlanini ) e diede dei risultati sorprendenti:
60 soggetti volontari arruolati, dei quali 18 sani e 42 malati suddivisi in 35 in attesa di intervento e 9 gia operati. Il risultato? Sbalorditivo.
I 35 in attesa di intervento furono classificati dal naso elettronico come "malati" (100% dei casi) dei 9 già operati 5 furono classificati come "esenti da malattia" mentre i restanti 4 furono inseriti in " categoria diversa" . Dei 18 soggetti sani ben 17 furono identificati come "esenti da segnale patologico" e 1 solo in " categoria diversa" .Ovviamente nella casistica esaminata i pazienti "malati" erano già nella fase accertata di sviluppo tumorale.
Ma come funziona un naso elettronico ? E' uno strumento che emula il sistema olfattivo degli esseri viventi: dotato di sensori chimici che acquisiscono le sollecitazioni provenienti dal caotico e irregolare proliferare delle cellule tumorali che provoca la comparsa di un odore caratteristico e specifico traducendolo in " immagini olfattive" che vengono poi trasmesse ad un elaboratore.
Questa fase operativa viene preceduta da una fase di tuning o di apprendimento durante la quale viene immagazzinata una " mappa olfattiva" cioè un database delle sostanze volatili emesse dalle cellule isolate sia da tessuto normale che da tessuto tumorale a diversi livelli di stadiazione.
Sfruttare queste variazioni e permettere una diagnosi precoce: tutto in un semplice "respiro".
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?