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Infermieri esterni al San Giovanni Bosco: “Stanno privatizzando la Sanità”

di Redazione

Uno dei primi effetti del piano di rientro della Sanità piemontese è stato il blocco delle assunzioni. Una situazione ora sbloccata sia a livello nazionale che locale: della scorsa settimana è la notizia di altri 250 nuovi posti di lavoro entro l’anno (100 da infermiere, 80 da medico e 70 da Oss), poi ancora altri 500 entro il 2017. Ma gli ospedali «pare preferiscano privatizzare la Sanità pubblica».

A denunciarlo è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, commentando la «decisione dell’Asl To2 di procedere con l’esternalizzazione del servizio infermieristico di sei lotti del San Giovanni Bosco a cooperative». Una spesa totale di oltre 9 milioni di euro per 36 mesi di incarico, rinnovabili. Una procedura «inaccettabile, per cui chiediamo la revoca della delibera», afferma il segretario provinciale Giuseppe Summa.

Sei settori coinvolti

«Di fatto, tale delibera vuole affidare a operatori esterni i reparti di Interventistica Cardiovascolare, Dialisi, Terapia Intensiva, Radiologia nonché sale operatorie, pronto soccorso e Mecau. Non comprendiamo come sia possibile appaltare l’assistenza infermieristica di mezzo ospedale, ma un’idea ce la siamo fatta», rincara Summa, puntando il dito contro «la privatizzazione della sanità pubblica. Nessuno vuole mettere in dubbio la professionalità degli infermieri coinvolti in tale appalto, ma in un periodo storico come questo, quando mancano all’appello più di 1000 assunzioni solo per rispettare la normativa europea in materia di orario di lavoro, tutto ciò è inammissibile. Certo che fa comodo avere prestatori d’opera non dipendenti. Eppure con più di 9 milioni di euro si potrebbero assumere circa 100 infermieri per 36 mesi».

Nuovo concorso


A rispondere è Marcello Bozzi, il nuovo direttore delle professioni sanitarie della To2. «Il concetto di esternalizzazione è molto antico e nasce per garantire i servizi nonostante il blocco delle assunzioni. Un blocco che esiste ancora, essendo noi in contenimento della spesa». Insomma, «non si poteva fare altrimenti: non stiamo aumentando il numero degli infermieri ma creeremo un pozzo da cui pescare in caso di necessità. A breve verrà avviato un concorso interaziendale infermieristico con la Città della Salute volto a creare una graduatoria da cui attingere per i 50-60 posti che noi oggi esternalizziamo, ma anche per sostituire i pensionamenti che avverranno il prossimo anno».

Fonte La Stampa

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