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Nuovo Mammografo con Tomosintesi all'Ospedale "Infermi" di Rimini

di Redazione

nastro

Tangibile gesto di vicinanza della società civile alla sanità riminese. E ancora una volta in campo c’è l’Associazione “Rimini Solidale Onlus”.

mammo lateraleRIMINI. Ancora un tangibile gesto di vicinanza della società civile alla sanità riminese. E ancora una volta in campo c’è l’Associazione “Rimini Solidale Onlus” che raggruppa esponenti di spicco del mondo economico riminese, così come altri cittadini, che intendono dare un contributo per la costante crescita del livello della sanità del territorio provinciale.

E grazie a tale generosità, all’Ospedale “Infermi” di Rimini è ora disponibile un Mammografo Digitale con Tomosintesi (noto anche come “mammografo 3D”): questa mattina ha avuto luogo l’inaugurazione alla presenza di tanti donatori, rappresentati in particolare dal presidente dell’associazione Maurizio Focchi e dalla vice Micaela Dionigi, dell’assessore Irina Imola in rappresentanza delle istituzioni riminesi, del Direttore Generale dell’A.USL Marcello Tonini, del responsabile della Senologia riminese dottor Lorenzo Menghini.

 

Il nuovo mammografo è un macchinario d’avanguardia per la diagnosi e cura dei carcinomi della mammella, un apparecchio di secondo livello anche a supporto dell’attività di screening, procedura di prevenzione che riguarda, in provincia di Rimini, circa 65mila donne e che ha portato, nel corso degli anni, a diagnosticare e quindi operare oltre 1.500 tumori, con un calo della mortalità, per questa specifica patologia, del venti per cento circa. Altri 380 tumori all’anno, circa, vengono invece diagnosticati fuori dallo screening.

 

Il “mammografo 3D” consente di avere immagini tridimensionali della mammografia, migliorando la capacità diagnostica dell’esame di circa un terzo, come emerge tra l’altro da uno studio multicentrico internazionale che ha riguardato anche l’Italia (e un nuovo studio comparativo è in corso di preparazione). Altri studi hanno mostrato che la combinazione tra mammografia e tomosintesi è in grado di ridurre i casi di falsi positivi e aumentare la qualità diagnostica in caso di presenza di tumori. Quindi l'associazione tra tomosintesi e mammografia consente un calo dei richiami per ulteriori indagini e un aumento delle rilevazioni del cancro invasivo. È evidente il miglioramento per la salute femminile.

 

L’apparecchio acquisito grazie alla donazione della “Rimini Solidale Onlus” che ha raccolto circa 150mila euro, e che di qui a breve sarà completato nella sua dotazione, è della Fuji, ed essendo di ultima generazione, rappresenta già un’evoluzione rispetto ai primi mammografi con tomosintesi prodotti. Ciò consente, tra l’altro, di limitare le dosi di radiazioni nel corso degli esami, che le prime versioni di “mammografo 3D” erogavano. Va infatti precisato che per ottenere la massima prestazione diagnostica possibile dall’apparecchio, è necessario effettuare varie angolazioni di ripresa con tempi solitamente più lunghi rispetto a una “classica” mammografia: ma l’ultima versione donata all’Infermi risolve questo problema con una riduzione significativa dei tempi d’esposizione, grazie alla velocità di acquisizione delle immagini e con una riduzione delle radiazioni del venti per cento. Va infine segnalata la grande attenzione dedicata, dai progettisti, anche al confort delle pazienti, grazie, ad esempio, a un sistema di appoggio degli arti superiori indicato anche per chi ha problemi di movimento, e a compressori innovativi che meglio si adattano a signore con mammelle di varie dimensioni.

 

«Al momento la tomosintesi è considerata ancora sperimentale e può essere rivolta solo a popolazioni di donne molto selezionate – ci ha tenuto a precisare molto bene il dottor Menghini –. Noi comunque stiamo già usando l’apparecchio per le mammografie: da quando ce l’abbiamo ne abbiamo già fatte diecimila circa. Questo apparecchio permette di studiare la mammellla “a strati” e ciò, in termini diagnostici, significa acquisire l’immagine del seno nella sua completezza: così possono essere svelate lesioni che con altri strumenti risulterebbero “mascherate”. Può studiare anche i seni più giovani e ad alta densità, con un miglioramento dei contrasti e quindi la ricerca del tumore è più precisa. Lo stesso apparecchio è presente presso l’IRCCS IRST di Meldola con il quale collaboreremo in specifici protocolli. È stato installato nei locali del Servizio di Diagnostica senologica e prevenzione dell’ospedale Infermi, all’interno dei quali è stato realizzato un vero e proprio percorso senologico comprensivo di tutte le indagini di I e II livello.  Un’altra sala è stata dedicata alla refertazione ed è collegata al Ris-pacs aziendale, il sistema digitale che rende automaticamente disponibili tutti i referti radiologici anche se sono stati eseguiti in un'altra struttura aziendale”.

 

L’associazione “Rimini Solidale Onlus” è nata nel 2007 con l’obiettivo di donare alla sanità riminese macchinari di elevata qualità con prestazioni altamente efficaci per la migliore assistenza alla popolazione della provincia e le sue campagne di raccolta fondi hanno sempre trovato buon riscontro nella cittadinanza, nello spirito di condivisione per il continuo miglioramento della sanità.

 

Come noto, nel tempo, molte sono state le apparecchiature donate dalla “Rimini Solidale Onlus”: a partire dalla Tomografia Computerizzata a 64 strati (cosiddetta Tac multistrati), all’Unità Mobile di Mammografia (“camper mammografico”), al Microscopio Laser Confocale per la Dermatologia, come ha ricordato la vicepresidente Dionigi che ha ringraziato tutti coloro che con donazioni piccole e grandi hanno portato al risultato, citando quattro signore che si sono spese in modo particolare per il risultato del mammografo: Giovanna Del Vecchio, Claudia Pasini, Francesca Perlini e Barbara Zavatta.

 

Il presidente Focchi ha sottolineato in particolare due concetti: quello dell’importanza che la società civile si stringa e, anche in periodi difficili come questo faccia del suo meglio per aiutare le Istituzioni, “specie se, come l’Ausl, dimostrano un impegno costante per l’efficienza”, e quello della fiducia “che nel corso del tempo si è stabilita con questa istituzione, anche per come ci hanno dimostrato di utilizzare le apparecchiature che donavamo loro, e che porterà sicuramente a nuovi risultati futuri”.

 

L’assessore Imola ha a sua volta evidenziato come la vicinanza tra società civile e Istituzioni sia importante per la crescita civile di un territorio.

Ha concluso le relazioni il dottor Tonini: sentiti i ringraziamenti ai donatori ai quali ha ribadito che “la fiducia che riponete in noi sapremo meritarcela, utilizzando al meglio queste apparecchiature. E spero davvero che, anche in virtù di questo, e nonostante i tempi che, lo sappiamo tutti, sono difficili, questo rapporto continui”. Tonini ha quindi evidenziato come “per fare crescere al meglio questa nuova, grande Azienda, l’A.USL della Romagna, dobbiamo impegnarci tutti noi operatori senza trovare giustificazioni e rinnovando il nostro impegno. Tante cose sono già state fatte, come ad esempio l’Atto Aziendale e l’Assetto organizzativo, ma molto c’è ancora da fare, e dobbiamo farlo con l’approccio giusto e con comportamenti adeguati”.

Ha fatto seguito la benedizione all’apparecchio, impartita dal cappellano dell’Ospedale e il benaugurante taglio del nastro.

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