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Preservativo o coito interrotto?

di Maria Cristina Iannacci

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MODENA. Uno dei metodi contraccettivi più usati da sempre è il coito interrotto, da molti definita “retromarcia”, ossia l’interruzione della penetrazione prima che si verifichi l’eiaculazione. Si tratta di una metodica molto rischiosa perché si basa sulla capacità maschile di riconoscere le sensazioni che precedono l’orgasmo, quindi l’eiaculazione (in verità i due fenomeni non sono così strettamente correlati!) e sulla prontezza dell’uomo ad uscire proprio in una fase della risposta sessuale in cui l’abbandono dovrebbe avere il sopravvento.

Da un lato non tutti gli uomini possiedono queste due competenze (gli uomini affetti da eiaculazione precoce non sono i soggetti ideali!) dall’altro la frustrazione di mantenere un controllo vigile ed attivo può compromettere alla lunga la reattività sessuale fisiologica. Da un punto di vista prettamente contraccettivo, poi, tale tecnica fa acqua da tutte le parti se pensiamo agli errori di valutazione con ritardo nella fuoriuscita, con inevitabile e successivo ricorso alla prescrizione della pillola del giorno dopo.

Ma c’è un altro motivo, misconosciuto, che rende pericolosa ai fini contraccettivi tale tecnica ed è la persistenza nelle vie genitali maschili di spermatozoi vitali dopo una eiaculazione. Se in un weekend erotico la coppia ha più rapporti sessuali, con eiaculazione non in vagina, il secondo o terzo rapporto comporta il rischio durante i giochi erotici penetrativi iniziali di immettere nella via genitale femminile spermatozoi ancora vitali della precedente eiaculazione, dal momento che gli stessi spermatozoi hanno tempi di sopravvivenza di 72 ore.

Anche l’uomo ha secrezioni pre-orgasmiche, che non vengono lavate con la minzione e quei pochi spermatozoi sopravvissuti possono essere responsabili di grossi pasticci, soprattutto nella coppia con uomo giovane e fertile! 

Il preservativo, oltre al fondamentale ruolo che gioca nella prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, è un metodo contraccettivo molto sicuro, abbastanza accettato dalla coppia se inglobato nei giochi erotici preliminari e pressoché privo di effetti collaterali, se si escludono alcuni casi di allergia al materiale sintetico di cui sono costituiti.

Va usata un po’ di perizia nell’applicazione ma soprattutto nella rimozione, assicurando la piena adesione al genitale nel momento dell’uscita. Il preservativo rotto o rimasto incollato all’interno della vagina rappresentano i motivi più frequenti di fallimento della metodica con richiesta di prescrizione della pillola del giorno dopo.

L’elemento che accomuna il preservativo e il coito interrotto nel fallimento contraccettivo è rappresentato dalla ritardata applicazione del condom, a rapporto già iniziato, dopo preliminari penetrativi prolungati. L’utilizzo del preservativo solo prima dell’eiaculazione, oltre ad essere elemento disturbante nell’evolversi dell’incontro amoroso, comporta un rischio di gravidanza indesiderata in definitiva del tutto sovrapponibile a quello del coito interrotto.

Ad una coppia che non vuole figli, se non orientata verso altre metodiche, viene consigliato quindi di utilizzare il preservativo prima di qualsiasi contatto tra genitali, riservando il coito interrotto solo quando si vuole ritardare la maternità, solo quando un eventuale “incidente di percorso” non comporti alcun problema.

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