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Siria, una guerra che uccide l'umanità

di Sara Di Santo

hezbollah-siria

La posizione di Siaarti e Aniarti sulla guerra in corso in territorio siriano

In Siria gli incessanti bombardamenti stanno attualmente coinvolgendo obiettivi non solo militari, ma anche civili. Numerosi ospedali sono stati colpiti, alcuni completamente distrutti. Medici, infermieri e pazienti sono morti e stanno ancora morendo.

I media ci informano che tra i civili feriti e morti vi sono centinaia di bambini. Nello stesso tempo, numerosi rifugiati muoiono nel mar Mediterraneo nell'estremo tentativo di sfuggire al disastro. Per loro non sembra esservi scampo: moriranno sia che rimangano sia che tentino di fuggire.

La Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), di concerto con l'Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (ANIARTI), intende testimoniare la propria vicinanza ai civili e agli operatori sanitari operanti in territorio siriano e lo fa richiamandosi alla Convenzione di Ginevra e chiedendo rispettosamente a tutti i governi di compiere ogni sforzo affinché i principi di questa Convenzione vengano rispettati.

Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra

scriveva Gianni Rodari.

La fine del secondo conflitto mondiale aveva portato 196 nazioni a riconoscere il principio secondo il quale i civili non devono essere mai considerati obiettivi militari; la situazione attuale in Siria, però, ha ampiamente superato il limite.

Siaarti ed Aniarti condannano l'uccisione di civili, bambini e di personale sanitario, in questo clima di tragedia che rischia di condizionare il futuro dell'intero genere umano per via dell'indiscriminata violenza della guerra.

Statement SIAARTI sulla guerra in Siria

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