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Area Critica

We Care, il lavoro di assistere. Il 35° Congresso Nazionale Aniarti

di Sara Di Santo

Grande la sfida di quest’anno per Aniarti, che ha voluto fare della cura di aver cura il fil rouge del 35° Congresso nazionale degli infermieri di area critica. Si è concluso nelle prime ore del pomeriggio di oggi il Congresso Aniarti “We Care, il lavoro di assistere”, che ha visto declinarsi in molte forme la consapevolezza del valore del prendersi cura nell’assistenza in area critica.

Locandina Aniarti

Il voler caricare di una valenza nuova l’assistere come lavoro, sottolineando come l’intenzionalità del preoccuparsi e del prendersi cura della vulnerabile esistenza dell’altro possa generare un vivere più avanzato e pienamente umano, ha alimentato gli interventi di tutti i relatori che si sono alternati durante questa tre giorni.

L’aver cura, il prendersi cura è l’anima della nostra professione hanno ricordato all’apertura dei lavori Fabrizio Moggia e Silvia Scelsi, rispettivamente presidente e vicepresidente Aniarti.

Ecco che l’aumento delle competenze scientifiche basate sulle evidenze deve andare di pari passo con la consapevolezza che storie di buon caring sono possibili se la gestualità tecnica è collegata ad un pensiero realmente presente sul paziente. Quella infermieristica è una professione che interroga quotidianamente l’umanità del professionista - ha precisato Luisa Saiani, Professore Ordinario di Scienze Infermieristiche dell’Università di Verona – Questo coinvolgimento, per dirla con Mortari, deve sviluppare la capacità di pensare i pensieri da parte dell’infermiere. Questo significa che il team di lavoro deve essere messo nelle condizioni di prendersi cura anche di sé stesso, per evitare che la cura dell’altro cada nell’ordinario, nell’incuria.

Il tema della tutela del personale come prerogativa per fornire un’assistenza piena è stato trattato anche da Nicola Ramacciati, Coordinatore DEA-Medicina del Dolore, Azienda Ospedaliera di Perugia e Dottorando di Ricerca in Scienze Cliniche-Scienze Infermieristiche presso l’Università degli Studi di Firenze, che presentando i primi dati preliminari di un’indagine nazionale sulla violenza verso gli infermieri di Pronto Soccorso ha illustrato quanto ci sia ancora da fare per garantire un ambiente di lavoro idoneo, in area critica come in qualsiasi altro contesto assistenziale.

Tantissimi i temi discussi e gli studi presentati a declinazione di un’assistenza che sia strumento di equità sociale e, al contempo, di ridistribuzione economica: al fianco di sessioni interattive, simulazioni di gestione di traumi intra ed extra ospedalieri e casi clinici, tra le altre, si sono approfondite tematiche relative alle nuove responsabilità dell’infermiere con il workshop del giurista Luca Benci, all’evoluzione nelle organizzazioni per la presa in carico infermieristica in area critica con l’intervento della Senatrice e già presidente Federazione Ipasvi, Annalisa Silvestro, all’importanza del costruire competenze comunicative per gli operatori sanitari, che hanno un privilegio e una grande responsabilità nell’essere professionisti del care, come confermato da Nicola Donti, docente esperto in comunicazione e dinamiche interpersonali dell’UO Sviluppo, Qualità e Comunicazione AUSL Umbria 1- Perugia, fino alla necessità di una ricerca infermieristica che sia volta ad ottenere dei cambiamenti reali e che non resti qualcosa di puramente autoreferenziale, come caldeggiato da Paola Di Giulio, professore associato di Infermieristica presso l’Università degli Studi di Torino.

Premi Aniarti 2016

Appuntamento molto atteso, come ogni anno, quello della proclamazione e premiazione dei vincitori dei “Premi Aniarti 2016”.

Per la sessione poster sono stati premiati:

  • primo classificato: Roberto Rossi "Cannula nasale alti flussi Vs Maschera di venturi nel periodo post estubazione"
  • secondo classificato: Jessica Lupo "Best pactis e EBN tra due sistemi di fissaggio del catetere venoso centrale"
  • terzo classificato: Francesca Gianfrancesco "Mappatura delle competenze dell'infermiere Case Manager in terapia intensiva".

Per la sessione Aniarti Youth sono stati premiati:

  • primo classificato: Matteo Danielis "Le consegne infermieristiche in terapia intensiva, revisione narrativa della letteratura";
  • secondo classificato: Anna Sergi "Quando posso mangiare, la nutrizione precoce in terapia intensica cardiochirurgica";
  • terzo classificato: Danilo Caserta "L'utilizzo delle scale di valutazione in un triage infermieristico diminuiscono il rischio di caduta di paziente post intervento cardio vascolare".

Per la sessione video Aniarti/Nurse24.it sono stati premiati:

primo classificato: Lisa Gambirasi "TeraPet";

secondo classificato: Chiara Vannini "Il BLS in 3 minuti".

Aniarti è passione per l’uomo, passione per l’uomo nel momento in cui si trova in un momento di massima debolezza dal punto di vista della salute e di massima dipendenza dagli altri ha spiegato ai nostri microfoni Elio Drigo, ex presidente Aniarti; una passione che ha mosso tanti fra colleghi infermieri, studenti ed altri operatori del settore, i quali, partecipando a questo 35° Congresso, hanno raccolto la sfida lanciata dall’associazione e hanno contribuito ad elaborare nuovi orizzonti per la professione.

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