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Infermieri e lo sport che diventa terapia

di Redazione

Conferenza stampa ESPORTIAMOCI2016

Ritorna "Esportiamoci", manifestazione volta all'inclusione sociale di persone seguite dai Centri di Salute Mentale

Si è appena conclusa la conferenza stampa che ha dato il via alla XV° edizione di "Esportiamoci", manifestazione mirata alla sensibilizzazione sull'inclusione sociale di persone seguite dai Centri di Salute Mentale di tutta Italia.

Si tratta di un progetto di respiro nazionale organizzato dalla U.O. Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale sede di Rimini e AUSL Romagna in collaborazione con l'associazione locale "Orizzonti nuovi" e associazioni polisportive della rete Emilia Romagna, nell'ambito del progetto "Cittadini in Movimento".

"Esportiamoci" si concretizza in varie iniziative culturali e di spettacolo, ma perno dell'evento è il torneo di beach volley fra squadre di persone con problematiche di salute mentale provenienti da tutta Italia.

La conferenza stampa, moderata dal responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione dell'azienda U.S.L. Romagna, Francesco Pagnini, si è aperta con l'intervento di Riccardo Sabatelli, direttore dell'Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica di Rimini, il quale ha introdotto il concetto di sport come inclusione sociale. Come riportato da Sabatelli, sono circa 5000 le persone visitate per problemi di salute mentale nella Regione Emilia Romagna, due terzi dei quali sono utenti fissi. "Ma forse, a causa dello stigma che ancora caratterizza questi disturbi, non tutti afferiscono alle strutture sanitarie, per cui si può senz'altro dire che il fenomeno è ancora più vasto", chiosa Sabatelli.

L'intervento di Sabatelli, che ha sottolineato come l'intento di "Esportiamoci" sia quello di aprire una porta sul mondo, affinché sia promossa la cultura dell'incontro, è stato seguito da quello di Vianella Agostinelli, Direttrice Infermieristica e Tecnica di Rimini, la quale ha posto l'accento sul ruolo degli operatori sanitari e degli infermieri all'interno di questo progetto di sport come terapia.

Un momento della conferenza stampa.

Un momento della conferenza stampa.

Attraverso lo sport, afferma Agostinelli, si ha la possibilità di implementare la cura di sé, dal punto di vista fisico, psicologico e sociale; lo sport permette di apprendere fino in fondo concetti come solidarietà, accoglienza e rispetto delle regole. Ecco che il campo da beach volley diventa un luogo privilegiato di incontro, perché lo sport diventa strumento per ritrovare fiducia nella capacità di stabilire relazioni durature con gli altri e sentirsi parte di un gruppo in cui ognuno ha valore per ciò che è.

È stato poi il turno di Paolo Belluzzi, rappresentante Uisp, che ha spiegato come lo sport sia una declinazione tipicamente umana del gioco, attività propria del mondo animale e di come sia fondamentale mantenerne la matrice ludica e promuovere la rivisitazione di alcune regole per renderlo sempre più inclusivo, nella convinzione che lo sport non debba mai lasciare nessuno fuori dai giochi.

In rappresentanza del Comune di Rimini è intervenuto l'assessore Mattia Morolli, testimone di quanto il Comune stesso sia orgoglioso di ospitare nuovamente l'evento sulla scia della capacità di accoglienza in tutte le vesti tipica delle terre di Romagna. "A Rimini come in tante parti d’Italia a volte ci descriviamo come un paese peggiore di quello che in realtà siamo, ma in momenti particolari, come ad esempio adesso in occasione del terremoto, dimostriamo che la solidarietà e l’accoglienza ci sono ancora. Io sono assessore con delega alla Scuola – ha concluso Morolli – e ho potuto constatare l’aumento di bambini affetti da autismo e di come le maglie sociali, insieme alle Istituzioni e la comunità tutta, aiutino ad affrontare situazioni come questa”.

A conclusione della conferenza gli interventi di Christian Grossi, volontario di "Orizzonti Nuovi" che ha presentato alcune delle attività organizzate dall'associazione per la promozione delle persone seguite (dalla pallavolo e altre manifestazioni sportive, al corso di cucina con cena finale e alle numerosissime gite) e un visibilmente emozionato Fernando Monte, deus ex machina del progetto, che ha tenuto a ringraziare la rete Emilia-Romagna e tutti i partecipanti all'evento. "L'anno scorso ci sono stati 400 arrivi, quest'anno contiamo di battere il record con l'arrivo di altri nuovi gruppi. Voglio ringraziare davvero chi ha scelto di esserci", ha concluso Monte.