Il disegno di legge relativo alla legge di bilancio 2022, nella sua versione datata 11 novembre 2021, dedica un intero articolo alla stabilizzazione del personale del ruolo sanitario e gli operatori sociosanitari che, in base ad alcuni requisiti, tra i quali “aver lavorato almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022” potranno essere assunti a tempo indeterminato. Nel disegno di legge 2022 buone previsioni per precari Covid-19, assistenza territoriale e prevenzione contro i tumori.
Legge di Bilancio 2022: assistenza territoriale e prevenzione tumori
La Legge di Bilancio previsionale per l’anno finanziario 2022, presentata dal Ministro dell’Economia e delle finanze presenta molte iniziative atte, tra l’altro, a rafforzare l’assistenza territoriale, l’attività di prevenzione contro i tumori (art. 93), il tutto anche grazie alla proroga dei rapporti di lavoro flessibile e stabilizzazione del personale del ruolo sanitario (art. 92): “al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d’attesa e di consentire la valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza CoViD-19, gli enti del Servizio sanitario nazionale, nei limiti di spesa consentiti per il personale degli stessi enti del SSN”.
Quanto sopra descritto può essere praticato attraverso l’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale. Le Regioni e le Provincie Autonome, sulla base della predetta modalità predispongono il piano dei fabbisogni triennali per il Servizio sanitario regionale, i quali sono valutati ed approvati dal tavolo di verifica degli adempimenti, così come normato da un accordo delle Conferenza Stato-Regioni e Provincie Autonome del 2005.
Oltre all’ambito descritto finora, la bozza della nuova legge di Bilancio prevede anche un rafforzamento dell’assistenza territoriale, dell’attività di prevenzione contro i tumori, attraverso l’autorizzazione di una spesa massima di:
- 90,9 milioni per l’anno 2022
- 150,1 milioni per l’anno 2023
- 328,3 milioni per l’anno 2024
- 591, 5 milioni per l’anno 2025
- 1.015,3 milioni a decorrere dall’anno 2026 a valere sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale
La predetta previsione però decorrerà dall’entrata in vigore del regolamento per la definizione di standard organizzativi, quantitativi, qualitativi, tecnologici ed omogenei per l’assistenza territoriale, da emanare con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze entro il 30 aprile 2022. Con un ulteriore decreto, le somme sopra elencate verranno ripartite fra le Regioni e le Provincie Autonome.
Il post pandemia si preannuncia ricco di sfide, opportunità e conferme. È innegabile come le strade che si apriranno permetteranno a molti professionisti sanitari e socio-sanitari di trovare la stabilizzazione; al contempo chi opera sul territorio potrà contribuire ad una evoluzione dell’assistenza territoriale, di comunità e familiare, visto l’enorme sforzo economico messo a disposizione.
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