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Sblocco Mobilità: sit-in utile confronto con i vertici della Regione Campania

di Rosario Scotto di Vetta

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NAPOLI. Ai piedi degli impetuosi grattacieli del centro direzionale di Napoli è avvenuta lunedì 12 maggio la manifestazione indetta da un sostenuto gruppo di Infermieri e altri professionisti della pubblica amministrazione. Provenienti da ogni città d’Italia, il Sit-In ha fatto registrare una partecipazione soddisfacente. Tutti a rivendicare un’essenziale diritto: la mobilità presso gli Enti Sanitari Campani. Un’occasione di poter manifestare il proprio disagio sociale nel vivere e lavorare in una terra diversa da quella desiderata e sognata, quella che li ha visti crescere.

Una delegazione, in rappresentanza degli infermieri che lavorano fuori Regione e sostenuta da Nursind Campania, ha avuto modo di confrontarsi, presso l’Ufficio della Giunta della Regione Campania,  con la Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale. La disponibilità dell’ Avv. Antonio Postiglione è stata ampia e lo sarà ulteriormente nei successivi incontri e confronti ma uno sblocco del solo 15% grava sulle scelte politiche. 

 

Adesso spetta a Roma decidere nel più breve tempo possibile. La Regione Campania ha già chiesto una deroga al 15%, sembrerebbe uno sblocco del 50-60% già dal prossimo anno. “Dobbiamo pretendere dal Governo lo sblocco del turnover. Dobbiamo chiederlo con forza, anche sbattendo il pugno” parole del presidente della Regione Campania per la Sanità Stefano Caldoro.  Secondo alcuni dati da lui stesso riportati mancherebbero all’appello circa 10 mila dipendenti tra personale medico, sanitario e amministrativo. E se Caldoro alza la voce, quanto dovrebbero urlare migliaia di dipendenti pubblici “esiliati” in altre regioni d'Italia per una dignità lavorativa che aspettano di rientrare?

 

Intanto, sempre nel corso della manifestazione, presso l’Isola F13 l’incontro con il capogruppo Regionale del PD On. Raffaele Topo ha chiarito tante perplessità. “C’è l’urgenza di uscire dal commissariamento poiché il deficit è stato già azzerato da due anni. Successivamente saremo noi a decidere sulle mobilità extraregionali. La graduatoria dell’Asl Na2 e quelle future saranno con ogni probabilità prorogate. Fare un concorso aperto a tutti è alquanto improbabile.”  Questo è lo scenario che con le condizioni attuali della Regione potrà presentarsi nei prossimi anni.

 

Il sospetto che dietro alle assunzioni di personale sanitario tramite agenzie interinali ci sia un meccanismo illegale è nel pensiero di molti. “Se le Aziende, oggi, hanno un blocco delle assunzioni e necessitano di infermieri poiché il personale interno è logorato e i servizi essenziali non riescono ad essere erogati si rivolgono alle agenzie. Un’assunzione di un infermiere dalle agenzie viene inteso tecnicamente come un acquisto di “beni e servizi” e non viene considerata un’assunzione. Anche se oltre al blocco del turnover c’è anche un divieto di acquisto di beni e servizi” continua a spiegare il Consigliere.

 

“La Campania non è riuscita a gestire le mobilità regionali. Ad oggi alcune aziende hanno un eccesso di personale a dispetto di altre carenti. Il personale doveva essere spostato lì dove necessitava. Il costo del personale sanitario in Campania nel 2008 era di 5 miliardi e oggi, nonostante siano usciti migliaia di dipendenti, la spesa è rimasta invariata. È importante saper gestire al meglio questa quota con il fine di far rientrare tutto il personale sanitario in Regione”.

 

Un nuovo confronto con i vertici è stato fissato per il 27 maggio con una convocazione in Regione Campania con il Presidente della V Commissione Sanità On. Michele Schiano di Visconti. Gli infermieri annunciano una costante e lunga battaglia affinché il diritto di poter lavorare nella propria regione e con l’affetto dei propri cari sia applicato nelle norme di legge. È certo che oltre ai cittadini campani sono proprio gli infermieri a pagare sulla propria pelle una malasanità senza fine.

 

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