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Skill-mix: gli OSS ridurranno le assunzioni del personale infermieristico?

di Domenica Servidio

Il manifesto dell'evento

Durante la seconda giornata della 14^ edizione del congresso sull’Infermieristica italiana oggi, svoltasi nello splendido scenario del Gargano, Andrea Merlo Presidente associazione PSA di Padova, ha esposto una relazione nella quale viene descritta la figura dell’Oss.

Merlo si occupa di Skill-mix e dal 2001 insegna ai corsi di riqualifica OTA-OSS.

Nel ’69 nasce la figura dell’ausiliario-portantino. La professione ausiliaria ha subito un notevole cambiamento. Nel 1991 venne introdotta la figura dell’OTA, per poi questi arrivare nel 2001 alla riqualifica in OSS.

A differenza degli OTA, attualmente agli OSS sono riconosciuti due importati ambiti: autonomia e collaborazione. Sicuramente l’OSS entra all’interno del processo di Nursing soprattutto nelle RSA, aree spesso a media-bassa intensità di cure.

In queste aree spesso è l’OSS che si approccia al paziente. Attualmente l’OSS con formazione complementare detto anche super OSS aumenta le proprie competenze, tra queste la somministrazione di terapia intramuscolare e sottocutanea e  rilevazione parametri vitali.

Vi è inoltre una chiara volontà politica di ampliare l’autonomia dell’OSS con formazione complementare, per sopperire alla carenza infermieristica. Parlando di minutaggio assistenziale, l’Italia non rispecchia gli standard europei nei quali il rapporto paziente- infermiere non dovrebbe essere superiore al rapporto 6:1.

Merlo afferma che se  ci limitassimo alle indicazioni della “Consensus” che definisce i tempi di assistenza infermieristica/die, pari a 200 minuti,  dovremmo avere uno skill-mix, ovvero un rapporto infermiere- personale di supporto rispettivamente del 75%- 25% distribuendo i minuti di assistenza in modo tale che 142,5 siano infermieristici e 47,50 svolto dal personale OSS.

La Consensus dice che aumentando l’assistenza infermieristica si riduce l’attività degli OSS. In Veneto è stata aumentata la percentuale di skill-mix tra infermiere e OSS, ciò va a ridurre i minuti di assistenza erogati dall’infermiere. A salvaguardare l’attività dell’OSS  è la Federazione Nazionale MIGEP, la quale tutela l’attività del personale di supporto.

Oggi vi sono in Italia oltre 200.000 OSS. Il presidente dell’associazione PSA durante la conferenza afferma che l’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica.

Se acquisirà nuove competenze avanzate, l’assistenza di base potrebbe essere svolta dagli OSS?

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