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Tecnologie e App

Ecco CleanHands 1.0

di Angie Apicella

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Anche il mondo dell'infermieristica si cimenta nel campo delle nuove tecnologie. Fanno da apripista i neo-laureati di Rimini e Cesena, che hanno messo in piedi diverse idee innovative per il campo del nursing.

RIMINI.  Tra i vari progetti di tesi presentati nella sessione di laurea di fine novembre 2012, da registrare "CleanHands 1.0. L’Enciclopedia delle mani pulite: studio per la realizzazione di una applicazione multimediale sull’igiene delle mani", elaborato di ricerca e studio realizzato da Angelo Riky Del Vecchio, direttore responsabile di Nurse24.it e neo-professionista nel campo sanitario.

La tesi di Del Vecchio, a metà strada tra il nursing del terzo millennio e l'ingegneria informatica, ha avuto come relatore la prof.ssa Grazia Antonella Tura, docente di Risk Management in Ambito Clinico e come co-relatore l'inf. Nicol Marcatelli, esperta di infezioni correlate all'assistenza ospedaliera, ambedue del Settore Rischio Infettivo dell'Ausl di Rimini.

Ma vediamo di cosa tratta il progetto leggendo l'introduzione del neo-infermiere.

di Angelo Del Vecchio

Con l’avvento delle nuove tecnologie e dei nuovi metodi di assistenza il campo sanitario ha fatto passi da gigante in termini quantitativi e qualitativi, giungendo a successi impensabili fino a qualche anno fa.

I progressi della scienza, soprattutto nel campo informatico-tecnologico, offrono al personale sanitario dei supporti informativi e formativi unici che permettono al medico, all’infermiere, al tecnico sanitario, all’operatore socio sanitario, allo studente e a tutti coloro che orbitano attorno al vasto mondo dell’assistenza, di essere continuamente al passo coi tempi in un mondo sempre più globalizzato.

Essere tuttavia “moderni” non significa cancellare tutto quello che si è appreso in passato. E’ un errore di valutazione che può portare alla perdita delle cosiddette buone abitudini e alla messa in atto di ragionamenti e pratiche che esulano dall’assistenza basilare.

Nel 2005-2006 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), proprio per non tagliare i ponti con il passato, ha riportato fortemente in primo piano le problematiche legate alla cattiva pratica dell’igiene delle mani, lanciando la campagna planetaria “Cure pulite sono cure più sicure”, a dimostrazione che, spesso, inseguendo le nuove tecnologie si rischia pesantemente di dimenticare le basi della professione infermieristica, in qualsiasi ambito assistenziale ci si trovi.

In una esperienza di tirocinio infermieristico, lo scrivente si è trovato di fronte all’affermazione di un proprio tutor clinico: “Perché perdi tempo nell’igienizzarti le mani? Non sai che noi siamo dotati di anticorpi e di acidi capaci di distruggere tutti i micro-organismi? Quel gel è solo una perdita di tempo, io mi lavo le mani quando arrivo e me le rilavo meglio quando smonto, così sono sicuro di tornare a casa pulito”. E’ stato questo l’input che ha motivato a scegliere di intraprendere la professione infermieristica e di dedicare più tempo allo studio e alla conoscenza dell’igiene delle mani, una pratica che se eseguita correttamente può contribuire a prevenire tanti problemi assistenziali ed infettivi oggi in atto.

L’idea di realizzare una tesi su un applicativo per supporti informatici di nuova generazione parte proprio da questi presupposti e dall’incoraggiamento di una docente dell’Università di Bologna e di una infermiera esperta in infezioni correlate all’assistenza al termine di un ambizioso progetto sulle cure pulite.

Il progetto è stato sviluppato nel tempo; con esso si è cercato di capire come veicolare in un unico contesto il vasto sapere e l'ampio bagaglio di studi e di ricerche relativi all'igiene delle mani e alle infezioni collegate all'assistenza intra ed extra-ospedaliera, senza essere ripetitivi e/o copiare idee altrui, cercando di far parlare i fatti, di formare, informare ed educare, provando a trovare giovamento dalle esperienze pregresse.

Nella prima parte della tesi si troverà una nutrita introduzione dedicata al cosiddetto viral marketing, una filosofia pubblicitaria e nel contempo una tecnica di comunicazione che può essere fatta propria dal vasto sistema dell'assistenza socio-psico-sanitaria, utilizzata come sistema inducente per una educazione continua a portata di click.

La formazione, per tradizione, a volte è sinonimo di "sofferenza" e di "abnegazione", in quanto lo scibile a disposizione dell'uomo è talmente vasto e ramificato che spesso non si riesce a discernere la quantità dalla qualità.

Il progetto, piuttosto innovativo per un settore come il nursing, ha la velleità di provare a separare le evidenze scientifiche da quello che non ha una predominanza di scienza; ciò utilizzando le nuove tecnologie, che devono tuttavia essere pilotate dall'uomo e non pilotanti l'uomo. E' un gioco di parole, quest'ultimo, per evidenziare che l’idea di tesi non può che essere intesa come uno spunto per iniziare a pensare ad un'assistenza infermieristica di nuova concezione che, anche attraverso l'utilizzo di ausili per la conoscenza quali tablet , smarthphone , phablet , ultrabook , smartwatch e via discorrendo, deve continuare a non tralasciare il primo obiettivo dell'Infermieristica: il benessere del paziente nella sua visione olistica e non meccanicistica.

Come può quindi una macchina, quale un computer palmare, un orologio “intelligente” o un telefonino, essere d'aiuto per l'igiene delle mani e per qualsiasi altra pratica assistenziale?

E' una domanda che ci si è posti e alla quale si è cercato di rispondere, consapevoli che si è di fronte a tre generazioni di infermieri, con scuole di provenienza e visioni scientifiche differenti tra di loro. Le basi culturali servono, ma non sempre l'età e gli studi predispongono gli individui all'utilizzo delle nuove tecnologie.

E’ quanto emerso anche dai questionari somministrati ai ragazzi del Corso di Laurea in Infermieristica delle sedi di Rimini e Cesena (II e III, Anno Accademico 2011/212).

Per cui non si farà alcun tipo di distinguo tra gli operatori del settore, immaginando un nursing system dinamico e pronto all'evoluzione, ma con radici che prendono spunto dalla storia.

In questo progetto si è descritta la formazione e l'insegnamento classico per meglio capire come sta cambiando l’Infermieristica nella seconda decade del terzo millennio , che viaggia spedito lungo le autostrade della rete informatica globale, ma che trae linfa continua dalle madri e dai padri storici dell’Infermieristica a livello planetario.

Oggi ad un docente non è chiesto di ”caricare” di contenuti i propri discenti, come se fossero degli automi, ma di agevolare il loro processo di apprendimento, attraverso un feed-back continuo e mirato alla costruzione di una coscienza critica comune. Anche per questo formare non vuol dire "buttare" nel cervello dello studente tutto lo scibile possibile, ma renderlo partecipe della conoscenza, aiutandolo a distinguere ciò che è bene fare da ciò che non lo è. Da ciò si evince che il problema non è quello di imparare per imparare, ma di imparare ad imparare. Un altro gioco di parole per dire che occorre saper distinguere e vedere, sotto un'ottica più complessa, le cose.

Nella tesi si discerne ampiamente sulle varie campagne dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relative alla salute e al benessere del paziente in ambito assistenziale; come pure si effettua un lungo excursus sulla trasmissione delle infezioni correlate all’assistenza, sui dispositivi di protezione individuale e sugli agenti patogeni connessi ad essa.

In tale ottica rientrano le rilevazioni sull'igiene delle mani effettuate, secondo i dettami dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in tre Unità Operative dell’Ospedale “Infermi” di Rimini (area chirurgica, area medica e area critica); esse hanno il solo scopo di verificare come, quando e perché gli operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, consulenti e anche studenti) praticano l’igiene delle mani, un tema che resta basilare per la professione. Le osservazioni hanno portato alla creazione di un’animazione digitale sull'igiene della mani e di un gioco interattivo realizzato per il mondo pediatrico e per i genitori.

Non si poteva trascurare una indagine sul livello culturale degli studenti rispetto alle "macchine informatiche" del terzo millennio: come formarli, dove intervenire, qual è il loro patrimonio di conoscenze di base.

Per questo è stato pensato e proposto un questionario, allegato al presente lavoro, somministrato agli studenti del secondo e del terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica (A.A. 2011/2012), per meglio descrivere il livello di accettazione sull’ingresso delle nuove tecnologie nell’ambito della didattica e della formazione dinamica.

Perché si è scelto questo tema? Sicuramente perché è di estrema attualità e perché esistono pochi applicativi a disposizione sia degli operatori sanitari, sia degli utenti dei servizi socio-sanitario.

In Italia, tuttavia, sono nate da pochi anni società che stanno indirizzandosi verso questo settore e che traggono frutto dalle esperienze e dagli errori del passato nel campo dell’assistenza al paziente per creare supporti tecnologici capaci addirittura di prevenire distrazioni ed eventi avversi. Siamo solo all’inizio, tanto si dovrà studiare ancora ed inventare. Al momento non esistono nel nostro Paese applicativi sull’igiene delle mani. In letteratura se ne registra solo uno ideato negli Stati Uniti d’America.

Lo scopo finale è la creazione di “Clean Hands 1.0 – L’Enciclopedia delle mani pulite”, un applicativo scaricabile e installabile da/su qualsiasi supporto informatico di vecchia e nuova concezione, aggiornabile in tempo reale.
Tra la formazione in aula e l’applicativo vi è un abisso dal punto di vista tecnico, ma non concettuale, anche se gli argomenti trattati evidenziano la parte maggiormente scientifica.

L’utilità di un’applicazione multimediale sull’igiene delle mani - e su altri settori come può essere il dolore nel paziente, la trasmissione delle infezioni correlate all’assistenza, la disinfezione delle ferite chirurgiche, la terapia farmacologica, la preparazione ad un intervento chirurgico, l’assistenza in pediatria, l’utilizzo dei presidi e delle medicazioni per le ulcere da pressione e via discorrendo - è tutta da dimostrare, ma è pur vero che avere le informazioni utili nel momento in cui servono potrebbe agevolare una formazione di alta qualità e migliorare il rapporto tra pazienti ed operatori, inducendoli a parlare sempre più la stessa lingua nell’ottica di una maggiore qualità dei servizi.

La speranza è quella di lasciare un progetto, che può essere un volano di migliorie future, e far capire a chi intraprenderà la professione Infermieristica e/o a chi l’ha già intrapresa che le più evolute tecnologie possono essere di supporto nell’assistenza al paziente-utente-cliente, ma non possono sostituirsi drasticamente ai gesti più semplici.

L’Infermiere non è un automa, ma un soggetto pensante e olisticamente proiettato verso il futuro, con le radici nel passato.

Per vedere un dimostrativo dell'applicativo: www.enciclopediadellemanipulite.it o www.cleanhandspedia.com

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