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Efficacia della decolonizzazione preoperatoria con Poliesanide

di Sandra Ausili

Tutti i pazienti sottoposti ad un intervento chirurgico sono a rischio di infezione del sito chirurgico (SSI). Ad oggi, le SSIs rappresentano ancora un problema in ambito clinico, sia per le complicanze alle quali va incontro il paziente sia per l'impatto sulla spesa sanitaria. Nell’ambito delle strategie da adottare per la prevenzione delle SSIs, la decolonizzazione preoperatoria con soluzione antimicrobica a base di Poliesanide ha mostrato una considerevole diminuzione dell’incidenza delle infezioni del sito chirurgico. A valutarne l'impatto in soggetti sottoposti ad artroplastica dell’anca e del ginocchio è stato uno studio multicentrico tedesco, recentemente pubblicato sulla rivista "Antimicrobial Resistance and Infection Control".

Poliesanide e riduzione infezioni sito chirurgico (SSIs): uno studio multicentrico

Le infezioni del sito chirurgico (SSIs) sono delle infezioni postoperatorie che si verificano nella parte del corpo che è stata sottoposta ad una procedura chirurgica. Si possono verificare entro 30 giorni dall’intervento chirurgico o entro 1-2 anni, come nel caso degli interventi di artroplastica del ginocchio o dell’anca1.

Anche se le cause delle infezioni del sito chirurgico sono ampiamente note, queste infezioni rimangono ancora oggi un problema irrisolto nel mondo medico. Dati di epidemiologia affermano che le SSIs rappresentano più del 20% di tutte le infezioni correlate all’assistenza (ICA), seconde solo a quelle respiratorie.

Nella maggior parte delle SSIs i patogeni responsabili provengono dalla flora microbica endogena del paziente, ma un numero sempre maggiore di infezioni del sito chirurgico è dovuta a microrganismi multiresistenti agli antibiotici, quale - ad esempio - lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).

Dati di letteratura indicano che il 77% dei decessi in seguito ad un intervento chirurgico è da imputare allo sviluppo di una SSI e che l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative per la prevenzione ed il controllo delle infezioni e dell’antimicrobico resistenza2 possano contribuire alla riduzione del 60% delle SSIs3. Oltre all’impatto in termini di aumento di morbilità e mortalità, le SSIs hanno un effetto notevole sulle risorse sanitarie. Infatti, i pazienti che sviluppano una SSI necessitano di un periodo più lungo di ospedalizzazione di circa 6,5 giorni e di cure ulteriori, che impattano sul bilancio economico degli ospedali4.

Ridurre l'incidenza delle infezioni attraverso un'accurata decolonizzazione della cute e della mucosa naso-faringea è proprio l'obiettivo della linea Prontoderm® di B. Braun, quattro tipologie di prodotti (schiuma, salviette, gel nasale, collutorio) a base di Poliesanide (PHMB). Un recente studio pubblicato sulla rivista “Antimicrobial Resistance and Infection Control” ha valutato l’impatto di una soluzione antimicrobica a base di Poliesanide (Prontoderm® e ProntOral®) - rispetto i trattamenti attuali a base di Clorexidina e Mupirocina - nella riduzione delle infezioni del sito chirurgico in seguito a decolonizzazione preoperatoria universale di tutti i soggetti sottoposti ad artroplastica dell’anca e del ginocchio5.