Infermieri e gestione del paziente gravemente ustionato
Le maggiori conoscenze sulla fisiopatologia delle ustioni acquisite nel corso degli anni e lo sviluppo delle competenze infermieristiche nell’ambito della ‘burn care’ hanno contribuito allo sviluppo di metodiche di trattamento innovative, messe in atto dallo stesso personale infermieristico. Questo elaborato ha la finalità di adoperare un confronto tra due metodiche di trattamento del paziente gravemente ustionato: debridement chirurgico attraverso escarotomia e debridement enzimatico con applicazione di Nexobrid ® eseguito dagli infermieri.
Tesi infermieri: confronto trattamenti del paziente gravemente ustionato
In questo studio retrospettivo si sono analizzate 24 cartelle cliniche di pazienti gravemente ustionati sottoposti ai trattamenti sopra citati e che presentassero caratteristiche sovrapponibili di ustioni. Il confronto è stato effettuato sulla base della valutazione dei tempi di degenza, del verificarsi di complicanze infettive, del verificarsi di complicanze emorragiche, presenza di picchi febbrili e necessità di sottoporre il paziente a intervento di copertura delle ustioni con innesti cutanei.
Ciò che è emerso è che nei pazienti trattati con applicazione di Nexobrid® si è osservata una minore incidenza di tutti questi aspetti, risultando essere quindi una metodica di cura sicuramente vantaggiosa per il paziente in quanto selettivo e minimamente invasivo ed è risultato essere utile anche nel contenimento dei costi legati al trattamento ed all’assistenza di questi pazienti. Pertanto, i risultati ottenuti sono sicuramente incoraggianti, ma è necessario che ulteriori studi vengano effettuati su un maggior numero di pazienti per poterli avvalorare.
- Autore: Alessia Fumarulo
- Relatore: Biagio Solarino
- Università: Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
- Anno accademico: 2019/2020