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area pediatrica

Come salvare ogni giorno la vita di un bambino soffocante

di Rosario Scotto di Vetta

All'Istituto Alberghiero Vittorio Veneto di Napoli, lunedì 30 novembre si è parlato di sicurezza a tavola, delle manovre di disostruzione delle vie aeree e delle tecniche di primo soccorso. Un sapere da estendere a tutti gli operatori alberghieri, ristoratori, insegnanti ed educatori. A parlare il Dott. Marco Squicciarini, membro esperto presso il Consiglio Superiore di Sanità, e Domenico Buonanno, presidente dell'associazione Associazione Salvabimbi ONLUS.

Molte persone ogni giorno muoiono in maniera assurda: soffocate! Nessuno sa come intervenire nel modo più appropriato, eppure esiste una semplice manovra che può aiutare ad espellere il boccone di cibo andato di traverso. Un problema che riguarda soprattutto i bambini che spesso muoiono per oggetti messi in bocca e che finiscono in trachea. Ognuno di noi e soprattutto i genitori dovrebbero saper intervenire in modo efficace e appropriato in caso di emergenza.

In Italia a causa dell’ostruzione delle vie aeree muore circa un bambino a settimana, spesso nel proprio ambiente domestico o tra le pareti delle classi scolastiche. Per evitare che queste tragedie possano ripetersi, si stanno dimostrando molto efficaci le strategie comunicative del Dottor Marco Squicciarini nate dalla sua esperienza diretta nel campo. Squicciarini, medico specializzato nell’insegnamento delle manovre salvavita pediatriche e ideatore dell'App SALVABIMBI, ha tenuto nell'istituto alberghiero "Vittorio Veneto" di Scampia, nel napoletano, una lezione di sensibilizzazione sull'immediata urgenza di imparare e addestrarsi a salvare vite umane. "Spesso si agisce nel modo più sbagliato" ha esordito nel suo intervento. Organizzando incontri gratuiti in tutta Italia, Squicciarini riunisce migliaia di partecipanti. L’azione divulgativa nelle scuole è fondamentale sia per gli studenti stessi, sia per le insegnanti. La rapidità di un intervento praticato da un coetaneo oltre a salvare la vita può evitare possibili lesioni celebrali derivate da ipossia.

“Nemmeno le maestre sono addestrate perché in Italia non è prevista la formazione per il corpo docente sull’area pediatrica. Semplici manovre che possono fare la differenza soprattutto se praticate tempestivamente. Sono parecchi anni che l'Italia ha avuto nel suo interno una grossa diffusione e aumenterà sempre più con il decreto Balduzzi che dal 1° gennaio 2016 renderà obbligatorio la presenza del defibrillatore e persone ad esso collegate che sanno usare la macchina e sanno anche praticare il massaggio cardiaco che ferma il tempo". I bambini che sono maggiormente esposti a questo rischio, secondo gli esperti, sono i piccoli fra i due e i cinque anni: il dottor Squicciarini spiega infatti che, nei bambini, le vie aeree sono “conoidi”, ovvero maggiormente soggette per la loro forma a far incastrare alimenti, giochi e corpi estranei di vario tipo. Dunque, se un bambino sta soffocando per via di qualcosa che ha ingerito, che sia un alimento o un corpo estraneo, sapete intervenire? Nessuno vuole spaventare, né tantomeno allarmare, piuttosto l’intento è quello di aumentare la consapevolezza delle famiglie e sanitari.

"La formazione di medici e infermiere e di tutte le persone a cui si fa riferimento nella società è fondamentale. Purtroppo ancora oggi all’interno dei corsi di laurea d'infermieristica non è previsto lo studio e la certificazione sulle manovre di disostruzione delle vie aeree”. La consapevolezza di questo vuoto formativo in Italia è riconosciuto anche dall’Associazione Italiana Genitori, infatti Rosaria D'Anna, presidente regionale della Campania, è intervenuta ai microfoni di Nurse24.it: "da cinque anni, insieme all'associazione SalvaBimbi ONLUS, stiamo cercando di divulgare questo messaggio a tutti i genitori e soprattutto ai nostri figli in tutta la regione Campania".

"Il sogno e l’obiettivo sarebbe quello di far in modo che ogni sanitario sicuramente abbia le competenze e che si riuscisse ad avere un maggior numero di persone formate pronte a intervenire secondo linee guide che ci permettono di far la cosa giusta essendo anche protetti perché non si ha il diritto di guarire, si ha il diritto di essere curati" ha concluso l'esperto. Ci auguriamo che sempre più persone possano imparare queste semplici manovre sapendo cosa fare in caso d’emergenza salvando così delle vite che possono tranquillamente essere salvate.

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