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COVID-19

Asl Toscana Sud Est, nessuna indennità Covid agli infermieri

di Redazione Roma

Basta tentennare, occorrono risposte, dichiara Claudio Cullurà, segretario territoriale del NurSind per le province di Arezzo, Siena, Grosseto. Quindi chiede ulteriori chiarimenti sul tema della sicurezza. Il rimando è al maxi sequestro di mascherine ffp2 non a norma che ha interessato anche la Toscana.

Indennità Covid per gli infermieri, NurSind: basta con perdite di tempo

Indennità (questa, ad oggi, sconosciuta) per gli infermieri impegnati nei reparti Covid delle strutture ospedaliere dell’Asl Toscana sud est. L’allarme arriva dal NurSind attraverso Claudio Cullurà, segretario territoriale per le province di Arezzo, Siena, Grosseto, che ha raccolto le richieste degli infermieri delle aree Covid riportate in una lettera con destinatario il sindacato.

La replica, appunto, non si è fatta attendere. Basta perdere tempo prezioso, occorrono subito risposte, anche sulla questione sicurezza. Parole, quelle di Cullurà, indirizzate alla Regione che prosegue a tergiversare, dichiarando che si giungerà ad un accordo.

Una mera questione di tempo, dunque? Sembrerebbe di no, poiché il sindacalista osserva: Fino a questo momento l’unico esito è stato dare il là ad una ricognizione sugli operatori che hanno prestato servizio nei reparti Covid da ottobre a febbraio. Ancora nessuna conferma né sui tempi né, tantomeno, sulle modalità. L’incertezza regna sovrana, insomma, e – come sostengono dal NurSind – proclami a parte, agli operatori sanitari impegnati ogni giorno sul campo altro non è giunta che una cordiale pacca sulla spalla.

E le rassicurazioni non possono bastare, con gli infermieri che hanno segnalato più volte (non ultimo, nella lettera inviata al sindacato) il loro disagio; la stanchezza mentale e fisica che deriva da una situazione prolungata e irrisolta. Continuare, pertanto, a lavorare in condizioni psicofisiche estreme non è accettabile.

Soprattutto, gli infermieri impegnati nei reparti creati ad hoc per l’emergenza sanitaria avrebbero diritto a un’indennità contrattuale di 5,16 euro al giorno – illustra Cullurà – al pari dei colleghi del reparto di malattie infettive. Ma non percepiscono nulla da ottobre 2020.

Pronta la replica dell’Asl Toscana sud est, che ha confermato l’avvio della verifica sugli operatori sanitari impegnati nelle aree Covid: Sono in corso le procedure per identificare con esattezza chi ha il diritto all’indennità – spiega l’azienda sanitaria attraverso una nota – in base alle indicazioni regionali. La previsione è di mettere in pagamento quanto spettante con ogni probabilità già dal prossimo mese di giugno, come riferito anche al tavolo sindacale del 26 maggio.

Anche considerando alcune, segnalate, condizioni di rischio. È di alcune settimane fa la notizia della scoperta di migliaia di mascherine ffp2 non a norma – prontamente ritirate dall’Azienda sanitaria e tutt’oggi in attesa di verifica – in taluni casi palesemente contraffatte, spiega Cullurà.

A scoperchiare il caso è stata la Guardia di Finanza di Gorizia, sequestrando 60 milioni di mascherine destinate in differenti ospedali, centri specializzati e convenzionati, alle aziende sanitarie di ogni parte d’Italia. Mascherine ffp2 che filtravano 10 volte in meno rispetto a quanto dichiarato, con conseguenti gravi rischi per chi le indossava. Ad ogni modo, il Nursind chiede alla Asl Toscana sud est di fare luce sulla tipologia di contraffazione rilevata. Quali controlli sono stati condotti sulla partita di mascherine contraffatte?. E ancora, quali i provvedimenti adottati per migliorare i controlli qualitativi e la sicurezza del personale? Necessitiamo di certezze.

Giornalista

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