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COVID-19

Oms, versione 4.0 della linea guida vivente sul Covid

di Monica Vaccaretti

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato il 13 gennaio 2023 un aggiornamento sulle raccomandazioni relative alla gestione della pandemia. Il gruppo di sviluppo della guida per la prevenzione e il controllo delle infezioni da Covid-19 ha elaborato, con il comitato di revisione delle linee guida, una versione 4.0 del documento “La prevenzione e il controllo delle infezioni nel contesto della malattia da coronavirus 2019 (Covid-19), una linea guida vivente”. Si tratta di una guida tecnica, disponibile online, sviluppata e pubblicata durante la pandemia in raccomandazioni basate su prove. Questa linea guida sostituisce le raccomandazioni contenute nella versione 1.0 “Linee guida per la prevenzione e il controllo dell'infezione da Covid-19: uso della maschera in contetsi comunitari” e il documento Uso della maschera nel contesto di Covid-19 rilasciato a dicembre 2020.

Nuove linee guida sull’uso della mascherina

Oms: la mascherina chirurgica continua ad essere fondamentale nel contrasto alla diffusione di Sars-CoV-2

Da oggi la comunità internazionale ha a disposizione una versione aggiornata e consolidata che include raccomandazioni e dichiarazioni di buona pratica.

Le raccomandazioni riguardano l'uso della maschera di cui si ribadisce l'assoluta utilità poiché essa continua ad essere uno strumento chiave contro il Covid-19.

L'aggiornamento dell'Oms ne raccomanda l'uso in situazioni specifiche, tuttavia, data l'attuale diffusione del Covid a livello globale l'uso ne è consigliato indipendentemente dalla situazione epidemiologica locale.

Delineando possibili scenari e considerando che alcune situazioni richiedono l'uso della maschera per la massima protezione e che altre potrebbero essere più adatte per un approccio basato sul rischio, tali raccomandazioni vengono classificate in forti e condizionali.

L'uso della maschera è fortemente raccomandato in contesti comunitari in situazioni a rischio più elevato. Chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato si trova in una condizione di rischio ed è consigliato pertanto indossarla. Per incoraggiare un approccio basato sul rischio per l'uso della maschera in contesti di comunità in situazioni che non rientrano nell'ambito della forte raccomandazione, la raccomandazione è condizionale.

La mascherina è consigliata dopo una recente esposizione al Covid, quando qualcuno ha o sospetta di avere il Covid, se si è ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid per condizioni di fragilità e stati di immunodepressione. Pertanto, come buona pratica, si consiglia alle persone con segni e sintomi indicativi di Covid-19 o a coloro che risultano positivi al virus di indossare una mascherina medica quando interagiscono con altri all'interno o all'esterno della propria abitazione o condividono lo spazio con altri.

È presente anche una modifica di una buona pratica che riguarda l'attuazione delle politiche per ridurre la trasmissione di Sars-CoV-2 per promuovere, man mano che emergono nuove evidenze, la rivisitazione e il rafforzamento del PHSM (Public Health and Social Measures) dell'Oms, un database globale di salute pubblica e misure sociali applicate durante la pandemia di Covid-19.

Per indossare una mascherina occorre quindi attuare una valutazione del rischio, anche soggettiva, tenendo in considerazione alcuni fattori come le tendenze epidemiologiche locali, l'aumento dei tassi di ospedalizzazione, i livelli di copertura vaccinale e di immunità nella comunità, il contesto in cui si trovano le persone.

Isolamento fiduciario

Le nuove linee guida trattano anche le norme sull'isolamento fiduciario, cui sono tenuti i soggetti colpiti dall'infezione, ridefinendo i tempi tenendo conto di alcune evidenze. Gli esperti dell'Oms hanno considerato che le persone senza sintomi hanno molte meno probabilità di trasmettere il virus rispetto a quelle con sintomi.

Secondo altre evidenze le persone con sintomi dimesse dall'isolamento al quinto giorno dopo l'insorgenza dei sintomi rischiavano di infettare tre volte più persone rispetto a quelle dimesse al decimo giorno”. Nelle persone sintomatiche, infatti, la carica virale raccolta nella mucosa nasale - determinata dall'indice numerico COI (Cut Off Index) del tampone antigenico rapido di seconda generazione (indagine diagnostica con metodo quantitativo) - risulta ancora particolarmente elevata, spesso non dissimile dai valori dei primissimi giorni di infezione.

Nella guida aggiornata si consiglia inoltre che un paziente Covid possa essere dimesso dall'isolamento in anticipo se risulta negativo ad un test antigenico rapido. Senza test e per pazienti con sintomi si suggeriscono 10 giorni di isolamento dalla data di insorgenza dei sintomi, senza tenere conto dei tre giorni di risoluzione dei sintomi.

Per i positivi asintomatici si suggeriscono ora 5 giorni di isolamento in assenza di test, rispetto ai 10 giorni precedenti, con la raccomandazione di indossare una maschera ffp2 fino al decimo giorno. L'Oms ha ribadito che l'isolamento delle persone con Covid è un passo importante per impedire che altre vengano infettate e può essere fatto a casa o in una struttura dedicata, come un ospedale o una clinica.

L'Oms ha esteso inoltre la sua forte raccomandazione per l'uso dell'antivirale orale Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir) che risulta indicato anche per le donne in gravidanza e in allattamento con Covid non grave che tuttavia devono consultare il proprio medico dati i probabili benefici e la mancanza di eventi avversi segnalati. Tale farmaco, raccomandato per la prima volta dall'Oms nell'aprile del 2022, è fortemente raccomandato nei casi lievi o moderati ad alto rischio di ricovero.

Fatta eccezione per i corticosteroidi, l'accesso ad altri farmaci per il trattamento di Covid-19 rimane insoddisfacente, ribadisce l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Esaminando le evidenze, l'Oms mantiene infine forti raccomandazioni contro l'uso di sotrovinab e casirivimab-imdevimab, anticorpi monoclonali che mancano o hanno ridotta attività contro le varianti virali circolanti.

Dai dati della letteratura l'Oms sottolinea che allo stato attuale delle conoscenze esistono soltanto sei opzioni terapeutiche comprovate, delle quali tre impediscono il ricovero ospedaliero nelle persone ad alto rischio e tre salvano la vita in quelle con malattie gravi o critiche.

Infermiere

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