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COVID-19

Niente bonus baby-sitter, il disappunto di ostetriche e TSRM

di Redazione

Come già successo con il Decreto Cura Italia, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni ostetriche (Fnopo) chiede l'integrazione del decreto legge "Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”, prevedendo anche per le ostetriche, così come gli altri professionisti sul campo, il riconoscimento del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

Bonus baby-sitter sia esteso a tutte le professioni sanitarie e socio-sanitarie

Eliminare l'inspiegabile esclusione dalle misure di sostegno per fronteggiare la diffusione di Covid-19 di ostetriche, TSRM, PSTRP, assistenti sociali, biologi, chimici, farmacisti, psicologi e veterinari. È quanto chiedono in una nota congiunta la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo) e le Federazioni e gli Ordini nazionali delle professioni sanitarie e socio-sanitarie.

In sanità non ci sono professionisti marginali, pertanto dalla Politica e dalle Istituzioni ci si attende parità di riconoscimento per tutte le professioni sanitarie e socio-sanitarie. È con vivo disappunto, però, che si deve constatare che quando si prevedono misure di sostegno per gli operatori sanitari e socio-sanitari, si ignorino sistematicamente alcune professioni che pure sono centrali per la tutela della salute e per l’efficienza e l’efficacia dell’opera del Servizio Sanitario Nazionale, affermano nella nota congiunta le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Infermieri, Medici, Ostetriche, Psicologi, TSRM e PSTRP e Veterinari.

Così nel recentissimo Decreto n. 30/2021 13 marzo 2021 “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”, nel quale sono stati esclusi dal bonus baby sitting Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari e altri operatori.

Una assenza ingiustificata che contraddice la necessità di non compromettere il prosieguo delle attività di cura, assistenza e prevenzione nel territorio, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro, già messo a dura prova in questi mesi di crisi pandemica

Tutti i professionisti della salute - continua la nota - hanno risposto, e stanno rispondendo, alla crisi con impegno e dedizione, senza badare a festività, né a orari, sperimentando un’estrema difficoltà a conciliare vita e lavoro, servizio alla collettività e organizzazione familiare. In particolare la componente femminile, maggioritaria nelle professioni sanitarie e socio-sanitarie, e chi lavora in regime libero-professionale.

A fronte di questa evidenza, le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, con il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP ricomprese nel decreto legge 30/2021, chiedono al Governo di eliminare questa inspiegabile esclusione al più presto possibile, così da permettere a decine di migliaia di professionisti di potersi dedicare ai loro compiti e alla collettività senza ulteriori preoccupazioni per i propri cari.

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