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vaccino anti covid-19

Piemonte, in lista nera oltre 1.600 infermieri non immunizzati

di Redazione

In Piemonte tra i sanitari che hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale anti Covid-19 si contano 330 medici, 1.658 infermieri e 591 operatori sociosanitari.

No vaccino Covid-19, rischio sospensione per oltre 1600 infermieri

Sono 330 i medici che in Piemonte hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale, contro gli 8.676 che si sono immunizzati contro Covid-19. Questi dati, relativi all'andamento della campagna vaccinale tra i dipendenti della sanità pubblica piemontese, emergono a seguito di un incontro tra l'assessorato alla Sanità della Regione e i sindacati del comparto sanitario.

L'obiettivo era quello di elaborare circolari che diano indicazioni omogenee sulla sospensione dei non vaccinati da applicare nelle varie aziende sanitarie locali. Il problema non è solo per i medici: tra le altre figure in prima linea nella tutela della salute pubblica ci sono gli infermieri. In Piemonte sono in totale 23.653, di cui 21.589 vaccinati, con uno scarto di 1.658 non immunizzati.

Sono 591 gli operatori sociosanitari che per ora hanno rifiutato il vaccino - poco meno dell'8% - contro i 6.648 che hanno ricevuto entrambe le dosi del farmaco. In ambito tecnico sanitario il Piemonte può contare su 3.367 unità, di cui 3.111 vaccinati a dispetto dei 219 contrari. Delle 1.878 persone che si occupano di percorsi di riabilitazione sono 150 quelle che non sono in lista nemmeno per ricevere la prima dose di siero. Assistenti sociali e addetti all'assistenza in totale sono 539 di cui 48 senza aver fatto il vaccino. A seguire i biologi (240 di cui 9 non vaccinati), i farmacisti (256 di cui 13 non vaccinati), gli psicologi (260 di cui 12 non vaccinati), i medici veterinari (406 di cui 29 non vaccinati), autisti di ambulanze (98 di cui 4 non vaccinati).

Secondo fonti della Regione, i rappresentati sindacali si sono mostrati collaborativi e favorevoli all'obbligo vaccinale imposto per la categoria. Hanno fatto presente il problema dei servizi indifferibili, la cui erogazione prevale sulla sospensione del personale sanitario non vaccinato.

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