Nurse24.it

Area psichiatrica

Il lavoro logora chi il lavoro ha: studio sul burnout tra infermieri e fisioterapisti abruzzesi

di Angelo

55d4420dd6cd56f2e756dd2f75804f62

PESCARA. Il lavoro crea stress agli infermieri e ai fisioterapisti quando non c'è, ma anche quando ce n'è in abbondanza. E' quanto emerso da uno studio i ricercatori dell'Università degli Studi "D'Annunzio" di Pescara che hanno preso in esame i dipendenti di una nota struttura riabilitativa abruzzese. Si parla in modo insistente di "burnout" anche in Italia, dopo varie ricerche che hanno interessato diversi Paese Europei, gli Stati Uniti d'America ed l'Asia hanno. Gli autori dello studio hanno pubblicato il loro lavoro su "Prevention & Research - International Open Access Journal of Prevention and Research in Medicine", diretto da Francesco Tomei.

A darne notizia è stata l'agenzia di stampa Adnkronos. L'indagine è stata condotta in una casa di cura privata specializzata in medicina riabilitativa dell'Abruzzo, l'Istituto San Francesco d’Assisi di Vasto Marina, su 175 lavoratori (117 donne e 58 uomini) con differenti mansioni; l'85 % degli operatori aveva un contratto a tempo indeterminato.

Il primo momento di analisi ha identificato gruppi omogenei di lavoratori, con caratteristiche comuni di rischio organizzativo. Il team è poi ricorso a questionari per valutare la percezione soggettiva dell'ansia, dello stress lavoro-correlato e della sintomatologia dei dipendenti.

Ebbene, se i livelli di ansietà e di 'job insecurity' di tutti i gruppi esaminati sono risultati nel range dei valori normali, i fisioterapisti e gli infermieri presentavano livelli di ansietà più elevati, domanda lavorativa elevata, discreti livelli di capacità decisionale e, nel complesso, livelli elevati di stress da lavoro.

Situazione migliore per assistenti sociali, educatori e logopedisti, mentre i medici avevano livelli di ansietà non elevati e bassa percezione di sintomi soggettivi. I colletti blu presentavano livelli di 'job strain' analoghi a quelli degli infermieri e dei fisioterapisti.

La percezione dei sintomi era correlata in modo altamente significativo con i valori di ansietà e di stress lavorativo. "Nel complesso possiamo definire che il 'clima lavorativo' dello staff di questo centro sanitario era di buona qualità con una percezione di ansietà e di timore di perdere il lavoro non elevata. Tuttavia i livelli di stress lavorativo dei fisioterapisti e degli infermieri professionali - spiegano i ricercatori - erano più alti di quelli delle altre figure dello staff sanitario (medici, assistenti sociali, educatori e logopedisti)".

"La nostra indagine indica che nelle strutture socio-sanitarie e riabilitative sono necessari interventi sulla organizzazione del lavoro dei fisioterapisti e degli infermieri professionali (carenti di numero in rapporto alle richieste della popolazione che sta invecchiando) anche per impedire un abbandono anticipato della professione", concludono gli autori.

Nel 2011 un articolo su www.areacritica.net annunciava lo stesso problema nell'ambito dell'urgenza/emergenza.

Commento (0)