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Salute

Autismo, ecco i motivi per dire stop ai pregiudizi

di Silvia Ancona

L’autismo è parte di questo mondo, non un mondo a parte. La sua complessità caratterizzata da difficoltà relazionali, di comunicazione e complicazioni legate a componenti sensoriali e/o di altra natura, spesso spinge chi ne è affetto verso una condizione di completo isolamento. A complicare il quadro, i numerosi pregiudizi nei confronti di chi è autistico dettati, il più delle volte, da una scarsa conoscenza del disturbo. Damiano Tercon, al quale è stato diagnosticato l'autismo nel 2005 e Margherita Tercon, sua sorella di nove anni più piccola, in un video pubblicato sulla loro pagina Facebook, ci raccontano quali sono i “10+1 pregiudizi sull’autismo”. Una sensibilizzazione sull’autismo in chiave leggera e autoironica.

Fratelli Tercon, continua la lotta contro i pregiudizi sull'autismo

Ciao a tutti, sono Damiano Tercon. Sono nato a Rimini il 4 dicembre del 1981. Sono un cantante lirico basso. Sono autistico. L'autismo di cui soffro è la sindrome di Asperger. Questo è Damiano Tercon, un ragazzo di 37 anni che nel 2005 ha scoperto di soffrire della sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo, imparentato con l'autismo. Sua sorella Margherita, che ha studiato teatro e lavorato nel mondo dello spettacolo come autrice, è la sua più grande sostenitrice nella sua lotta contro l’autismo e contro tutti i pregiudizi che ogni giorno deve affrontare.

Insieme hanno un grande talento: saper comunicare, in modo divertente e autoironico, lati negativi e positivi di un disturbo da cui non si può guarire, ma si può migliorare. Sulla loro pagina Facebook hanno pubblicato un video all’interno del quale hanno provato a dare risposta ai maggiori pregiudizi sull’autismo.

Autismo: avere un mondo dentro e non riuscire a tirarlo fuori

L’autismo non è tutto uguale come non tutti uguali sono gli atteggiamenti delle persone autistiche. Damiano, ad esempio, soffre della sindrome di Asperger, diversa dal disturbo dello spettro autistico in quanto non presenta ritardi clinicamente significativi del linguaggio, dello sviluppo cognitivo o dello sviluppo di capacità di autoaccudimento adeguate all’età.

Possono però presentarsi problematiche legate alle interazioni sociali e modalità di comportamento e interessi ristretti, ripetitivi o stereotipati nel tempo. Ciò non vuol dire che non sia presente la voglia di relazionarsi con gli altri o il desiderio di esprimere ciò che si prova.

Relazionarsi, a volte, è un ostacolo che richiede un po’ più di tempo per essere superato ed è necessario un approccio mirato all’ascolto e alla comprensione della persona, così da incentivare la comunicazione. Chi ha questi disturbi ha un mondo dentro che spesso fatica a uscire fuori. I pregiudizi non fanno altro che togliere a queste persone la possibilità di emergere, di esprimersi e di vivere una quotidianità normale.

Damiano può innamorarsi, arrabbiarsi, piangere, ridere. Ha molti interessi fra cui la musica, la sua vera passione. Lui sa guidare, sistemare casa e cucinare. Lui stesso si definisce "un perfetto Cenerentolo".

Damiano ha le carte in regola per essere indipendente ma economicamente tra l’invalidità al 100% e lo stipendio della borsa lavoro, non guadagna abbastanza per poter vivere una vita indipendente.

Le parole di Damiano e Margherita sono le parole di tutti quei genitori, fratelli, sorelle, figli che ogni giorno lottano per vedere tutelati e garantiti i propri diritti o quelli dei propri cari; sono il grido di chi vuol essere ascoltato e di chi vuole farsi aiutare perché consapevole di non farcela da solo.

Damiano ha dovuto, però, affrontare anche momenti difficili. Alle superiori, infatti, è stato vittima di bullismo perché “diverso”, perché “sfigato”. Ma lui ha sempre creduto di poter migliorare ed è stato circondato da persone che, come lui, hanno pensato potesse farcela davvero. E lui ce l’ha fatta.

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