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Come creare una alleanza terapeutica tra Infermiere e OSS?

di Giuseppe Cannito

Infermieri

Ecco le 5 proprietà del modello di delega studiato dall’American Nurse Association.

L’Infermiere nella sua attività di lavoro quotidiano lavora e si interfaccia con le tante figure professionali che insieme costituiscono un team multidisciplinare tra cui riveste un ruolo importante l’Operatore Socio Sanitario (OSS). Va detto innanzitutto che l’infermiere svolge un ruolo di supervisione su tale personale ed è al suo fianco durante tutta la pratica assistenziale.

L’Operatore Socio Sanitario, di cui il relativo profilo è disciplinato a livello nazionale da un provvedimento della conferenza Stato – Regioni, seduta del 22 febbraio 2001 e pubblicato nella gazzetta ufficiale del 19 aprile 2001, n 91, svolge un’attività atta a garantire i bisogni primari della persona. L'OSS fa riferimento alle proprie aree di competenza e tutto questo con l’unico risultato di poter garantire benessere alla persona.

La formazione dell’OSS si svolge attraverso dei corsi di durata di un anno  con un monte ore all’incirca stimato attorno alle 1000.

L’Infermiere attraverso la sua attività di supervisione, decide quali dovranno essere le attività assistenziali da affidare agli operatori di supporto. L’Infermiere si assumerà anche la responsabilità dell’assistenza che viene erogata al paziente da parte dell’ OSS (Corso di formazione - File Pdf).

L’Infermiere nell’affidamento delle pratiche assistenziali all’OSS dovrà eseguire delle opportune valutazioni.

In questo gli viene incontro le 5 proprietà del modello di delega studiato dall’American Nurse Association nel 2004 che possono essere riassunte in:

  • Giusto compito (dove le attività potranno essere delegate tenendo conto della complessità e instabilità delle condizioni del paziente);
  • Giuste circostanze (in cui si potrà delegare l’attività ad un’OSS tenendo conto anche delle risorse disponibili e del contesto);
  • Giusta persona (in cui  l’infermire data la complessità della situazione clinica del paziente, dovrà scegliere di delegare una particolare attività assistenziale all’operatore con più esperienza e adatto a quella particolare mansione);
  • Giusta comunicazione (molte volta il  risultato di una buona/cattiva gestione assistenzaile è il frutto di una ottima/scarsa comunicazione tra infermiere ed OSS;
  • Giusta supervisione e valutazione (quest’ultima caratteristica per me è di fondamentale importanza perché in questa fase l’infermiere fornirà un giudizio sull’operato dell’OSS; attraverso i feedback sia positivi che negativi, si potrà raggiungere una sempre migliore qualità in quella determinata procedura assistenziale).


A mio avviso l’Infermiere durante tutte le procedure dovrà fornire spiegazioni cliniche all’Operatore Socio Sanitario. In tal modo sentendosi incluso nel processo assistenziale, sarà anche più consapevole di svolgere determinate mansioni perché sono basate su evidenze scientifiche e “non per sentito dire”.

L'iInfermiere dovrà  incoraggiare ad esprimere domande e chiarimenti da parte dell'Oss e questo dimostrerà ancora più interesse e una buona presa in carico del paziente.

Infine, il rapporto tra infermiere e OSS deve essere di reciproca integrazione in modo da garantire una ottima qualità del nostro Welfare.

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