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Asst Lariana: sos infermieri, al concorso solo in 68

di Redazione Roma

Nel 2017 al concorso per infermieri si erano presentati in 3.500, ora i candidati sono 299 (agli scritti si sono presentati in 68 e 48 sono stati promossi all’esame orale). In Lombardia è allarme per la carenza di professionisti sanitari, anche perché molti emigrano in Svizzera, considerando la vicinanza con la regione.

Carenza di infermieri in tutta Italia, molti preferiscono la Svizzera

In Svizzera è caccia aperta agli infermieri italiani dove vengono offerte retribuzioni molto più elevate che da noi.

Emergenza infermieri. C’è carenza praticamente in tutta Italia, e la Lombardia – che proprio per fronteggiare la carenza di operatori dedicati ha approvato la delibera sulla formazione complementare Oss – in questo senso non fa difetto. Al pari della confinante Svizzera, dove il sistema non è ancora al collasso poiché ci sono nostri concittadini che abitano lungo la fascia di confine che vanno a lavorare presso il Canton Ticino. La stessa Svizzera che però adesso tenta di rendere maggiormente attraente la formazione dei giovani residenti, poco inclini a intraprendere un percorso di studi per diventare infermieri. Una professione che invece il presidente dell’Opi Varese, Aurelio Filippini, definisce la più bella del mondo. Ma tant’è.

C’è poco da fare: in Svizzera – dove è caccia aperta agli infermieri italiani – un professionista sanitario viene pagato molto di più che da noi, e gli operatori sanitari di casa nostra che fanno questa scelta vanno a sguarnire – ma è inevitabile – gli ospedali e le Rsa del territorio. È un cane che si morde la coda, verrebbe da dire. Restando in Lombardia, infatti, con rimando all’Asst Lariana (Como) è bene rammentare che cinque anni fa al concorso per infermieri si erano presentati in 3.500, mentre adesso i candidati sono 299 (agli scritti si sono presentati in 68 e 48 sono stati promossi all’esame orale): la prossima settimana si svolgeranno proprio gli orali per il concorso bandito dall’Azienda (si tratta di due posti a tempo indeterminato con una graduatoria da aprire che può essere di supporto alle strutture sanitarie del territorio).

Laconico il commento di Massimo Coppia della Uil Fpl del Lario, Como e Lecco: I candidati purtroppo sono pochissimi e chi dovesse passare non è detto decida di restare a Como. Tanti vincitori, infatti, chiedono immediatamente il trasferimento vicino a casa. Ma quali sono, in concreto, i fattori da prendere in esame? Coppia spiega: Siamo ad agosto, il periodo non è di supporto. La programmazione dei corsi di formazione è mancata per molto tempo a livello centrale. Non dimenticando che il lavoro è gravoso e che, come anticipato, la vicina Svizzera sta assumendo in modo rilevante.

Secondo le stime elaborare pochi mesi fa sulla base dei dati regionali, nella provincia mancano 500 infermieri rispetto al numero dei residenti. Prima della pandemia, esattamente nel 2019, l’Opi di Como rilevava che all’appello mancavano circa 300 professionisti sanitari. Nel corso dell’emergenza pandemica il governo ha assegnato alla provincia 93 infermieri da assumere, non tutti i posti però – quantomeno allo stato attuale – risultano coperti.

Quali sono, dunque, le possibili soluzioni da adottare nell’immediato futuro? Coppia è chiaro: Congiuntamente ai progetti della riforma sanitaria regionale, Case e Ospedali di comunità, occorre fronteggiare non solo il turnover ma anche i pensionamenti. Il suggerimento dei sindacati è cristallino: inserire più incentivi e avviare un corposo piano di assunzioni. Ma parecchie strutture, le residenze sanitarie assistenziali su tutte, non riescono a trovare nuovi sanitari nonostante includano anche vitto e alloggio.

Giornalista
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Commenti (3)

waiasf

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Attendiamo l' Iper-oss dai ..o il bat-oss

#3

Avanti così.

Eyre

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1 commenti

????

#2

Hai esattamente ragione, non si può esercitare la professione infermieristica in Italia. Abbiamo responsabilità e doveri che non valgono 1500 euro per 800 € di affitto. Si fa la fame!

longuel

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Benvenuti

#1

"Il lavoro più bello del mondo":
- 3 anni di studio universitari con relative spese
- 1500 euro al mese di stipendio
- obbligo assicurativo
- obbligo aggiornamento professionale
- obbligo iscrizione all'albo
- 0 prospettive di carriera
- Scatti di fascia a desiderio dell'azienda di turno
- Riconoscimento professionale e sociale sotto zero
- Straordinari, Notti, Reperibilità
- Dirigenze Infermieristiche inesistenti o addirittura gestite da Medici
- Corsi di Laurea gestiti da Medici
- Responsabilità incalcolabili
- Carico di lavoro incalcolabile

Ma che cosa si aspettano i politici, le aziende ospedaliere, i dirigenti e i colleghi?
Se un giovane mi chiede com'è il mio lavoro, per senso di responsabilità e di rispetto nei suoi confronti, gli rispondo che è meglio per lui e per il suo futuro di fare altro nella vita.

Fortunatamente siamo destinati a scomparire