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Infermiere penitenziario colpito al volto da detenuto a Parma

di Redazione

Colpito con pugni al volto e testate al capo, strattonato e spinto contro il muro. È successo al carcere di Parma, dove durante il turno di notte tra il 27 e il 28 dicembre un infermiere è stato aggredito da un detenuto della media sicurezza incrociato nel corridoio.

Carcere Parma, 7 giorni di prognosi per l'infermiere aggredito da un detenuto

L'aggressione nei confronti dell'infermiere è avvenuta nel carcere di Str. Burla (Parma)

Violenza fisica, ma anche minacce, insulti, comportamenti tesi a umiliare o mortificare. Nella vita lavorativa di molti infermieri c'è tutto questo. Questa volta è toccato ad A.A., infermiere penitenziario 34enne dipendente AUSL Parma, che durante il turno di notte tra il 27 e il 28 dicembre è stato aggredito in un corridoio della Casa di Reclusione di Parma.

Autore dell'aggressione, un detenuto della media sicurezza incrociato nel corridoio, mentre stava ritornando nella sezione di appartenenza dopo essere stato medicato in infermeria da una dottoressa in seguito a delle lesioni da taglio autoinflitte.

Il detenuto prima di tale gesto si era mostrato molto polemico nei miei confronti - racconta l'infermiere - e mi aveva già aggredito verbalmente, motivo per il quale si è preferito farlo medicare solo dal medico. Mentre ritornavo verso l'infermeria in seguito alla somministrazione della terapia insulinica, il detenuto era accompagnato dagli agenti di polizia penitenziaria, ma non appena mi ha intravisto è corso verso di me cominciando ad aggredirmi fisicamente colpendomi ripetutamente in testa e al collo.

Vorrei che l'episodio venisse preso con la dovuta considerazione da parte dell'AUSL per rinforzare il concetto di sicurezza che a noi operatori sanitari deve essere garantita all’interno degli istituti penitenziari

L'infermiere se l'è cavata con una prognosi di sette giorni e un brutto spavento, ma si tratta dell'ennesimo episodio che evidenzia come quello della violenza ai danni del personale sanitario sia un'emergenza non più rinviabile.

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