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Friuli Venezia-Giulia

Grave carenza di infermieri nelle RSA a rischio l'assistenza

di Redazione

La carenza di infermieri nelle case di riposo e nelle RSA, sta mettendo a serio rischio i tanti anziani che necessitano di assistenza, colpisce anche il Friuli. A lanciare l’allarme è Luciano Clarizia presidente dell’Ordine degli infermieri di Pordenone e del Coordinamento Regionale. Il motivo è legata sicuramente alla parte economica, oltre al fatto che chi lavora negli ospedali pubblici ha certamente maggiore sicurezza. La soluzione più veloce è quella di eliminare definitivamente il vincolo di esclusività per gli infermieri.

RSA in Friuli grave carenza infermieristica

La strada “infermieri extracomunitari” non è impossibile ma difficile e lunga da percorrere, visto che questi devono farsi riconoscere il titolo dal Ministero della Sanità, spesso con ore di tirocinio extra da fare, per poi presentare domanda di esame lingua all’Ordine degli Infermieri per potersi iscrivere ed esercitare.

Per risolvere definitivamente questo grave problema, in attesa di avere nei prossimi anni più infermieri che vengono fuori dai corsi universitari è di modificare la datata e obsoleta norma che obbliga gli infermieri pubblici dipendenti al vincolo di esclusività che li lega all’azienda di appartenenza ed impedisce a questi di effettuare qualche turno fuori servizio presso le case di riposo. Per poter procedere velocemente con le vaccinazioni il Governo è intervenuto e tolto il vincolo esclusivamente per permettere agli infermieri pubblici dipendenti di dare la loro disponibilità, non vedo perché non si possa fare lo stesso per risolvere il problema delle case di riposo.

Agli infermieri che operano presso le case di riposo, visto che oramai l’attività di assistenza che svolgono è sempre più specialistica ed equiparata a quella di un reparto di medicina interna ospedaliero, servirebbe oltre che equiparare gli stipendi a quelli dei colleghi delle aziende sanitarie anche fornire corsi di aggiornamento e prevedere nel breve futuro un master per chi decide di impegnarsi in queste strutture.

Serve un intervento bipartisan di tutti i nostri rappresentati politici per eliminare definitivamente il vincolo di esclusività degli infermieri del pubblico impiego, pena l’esplosione del sistema assistenziale delle case di riposo con le conseguenze che purtroppo si possono ben immaginare.

Da parte dei presidenti OPI del Friuli Venezia Giulia, ma credo di tutto il Paese, vi è la massima disponibilità di collaborazione con chi dirige le case di riposo per cercare assieme anche altre alternative, importante è che sia garantita la sicurezza degli utenti con interventi infermieristici e non soluzioni alternative che coinvolgano altre figure che non siano in possesso dei requisiti per svolgere attività riservata agli infermieri.

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Commenti (2)

Ecrosera

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#2

Non mi capacito di come si possa equiparare l’assistenza di una casa di riposo a quella di un reparto ospedaliero di Medicina Interna................

MicheleC79

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1 commenti

Ecco perché mancano infermieri nelle rsa e cdr

#1

Ho conosciuto molti colleghi di rsa e CDR nel pordenonese, il problema è economico e mancato rispetto dei riposi e ferie. In queste strutture i miei colleghi sono sottopagati sotto i 1200-1300 euro, saltano riposi e non riescono a fare ferie, sia perché le strutture assumono personale minimo e sia perché, viste le condizioni, gli infermieri scappano appena possono o appena non ne possono più. La responsabilità è delle gestioni ormai privatizzate da parte di cooperative o simili che hanno solo interesse lucrativo sulle spalle degli operatori sanitari. Chissà perché tutto ciò non accadeva quando tali strutture erano con gestione pubblica o partecipata.