Oltre 18.000 aggressioni al personale sanitario segnalate nel 2024, il 55% delle vittime sono infermieri: i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, presentato il 12 marzo scorso, elevano la sicurezza nei luoghi di lavoro - anche in sanità- come priorità da affrontare in Italia. E non è un caso che proprio questo sia il tema scelto dai principali sindacati italiani per un Primo Maggio Unitario. Ne hanno parlato alla vigilia della Festa del Lavoro il Presidente della Repubblica e la Presidente del Consiglio. Ecco cosa hanno detto
Meloni: “1,2 miliardi disponibili per migliorare la sicurezza sul lavoro”

Per il capo dello Stato “salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia".
Il numero di aggressioni nel mondo della sanità ha superato la soglia di 18.000 nel 2024 per un totale di 22 mila operatori coinvolti. I più a rischio- in una classifica terribile- sono gli infermieri, oltre il 55% dei bersagli, seguiti da medici e Oss.
I luoghi in cui avvengono di più le violenze sono Pronto Soccorso, Servizi Psichiatrici e Aree di Degenza. Le vittime sono per il 60% donne e gli aggressori sono soprattutto i pazienti stessi e i loro familiari/caregiver.
Per larga parte di tratta di aggressioni verbali, 7 su 10, seguite da quelle fisiche, il 24% e da quelle contro la proprietà che rappresetano il 6% degli attacchi. Questi sono i dati riferiti al 2024 e più aggiornati, riportati dall’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.
Ma non è finita qui, secondo un recente studio Inail, un infortunio su dieci nel settore sanitario è dovuto a un'aggressione.
Il Presidente Mattarella: “Salari insufficienti, la grande questione per l’Italia”
Numeri che tornano alla ribalta alla vigilia di una data importante. E non a caso di lavoro, della sua sicurezza e dignità, con il richiamo a un salario giusto che aiuti le famiglie a sostenere il costo della vita ha parlato due giorni precedenti al Primo Maggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “A breve celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la festa del lavoro.
Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona”: ha sottolineato durante la visita ad un’azienda farmaceutica a Latina e ai suoi dipendenti.
Quindi il nodo dei salari e del costo della vita, problema sollevato dalle istanze sindacali anche al tavolo per il rinnovo del contratto del comparto sanità: “Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso- ha proseguito Mattarella- Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita”.
Infatti, per il capo dello Stato “salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia. E, aggiungiamo noi, un tema su cui è in gioco il rinnovo del contratto del comparto sanità, sollevato da più sigle sindacali al tavolo con Aran. Infine Mattarella ha lancia un invito rivolto proprio alle parti sociali, invitandole al confronto, quale “volano di progresso civile, sociale, economico”.
Premier Meloni: “Nei prossimi giorni illustreremo le proposte alle parti sociali”
Infine, anche la Premier Giorgia Meloni, cogliendo le sollecitazioni del Presidente della Repubblica, ha annunciato da un videomessaggio, a poche ore dal Primo Maggio, l’impegno del governo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: “Abbiamo reperito insieme all'Inail altri 650 milioni di euro che portano a oltre 1,2 miliardi le risorse disponibili per migliorare la sicurezza sul lavoro.
Continueremo a mettere al centro la cura della prevenzione perchè prevenire è sempre il miglior investimento possibile”. Poi ha aggiunto: “Condivideremo con le parti sociali queste misure nei prossimi giorni anche per raccogliere suggerimenti. Il nostro auspicio è quello che si possa dar vita a un'alleanza tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali sulla sicurezza”.
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