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Infermiera

Omicidi in corsia, confermata in appello condanna a 30 anni

di Redazione

I giudici della corte d'assise d'appello di Milano hanno confermato, al termine del processo abbreviato, la condanna a 30 anni per Laura Taroni, l’ex infermiera dell’ospedale di Saronno accusata della morte di madre e marito, i quali sarebbero stati uccisi tramite la somministrazione di medicinali. Delitti che sarebbero avvenuti in concorso con l'ex amante e medico del pronto soccorso saronnese, Leonardo Cazzaniga, a sua volta sotto processo, con rito ordinario, a Busto Arsizio.

Confermati i 30 di carcere per l'infermiera Laura Taroni

Dopo la condanna dello scorso febbraio, i giudici d'appello hanno di fatto accolto la ricostruzione accusatoria secondo la quale l'imputata, una volta liberatasi del marito, Massimo Guerra, 46 anni, stroncato nel giugno 2013 da medicinali di vario genere, "voleva inserire il suo amante nella sua famiglia. Ma sua madre, che viveva con loro, era un ostacolo forte alla loro relazione" e, quindi, doveva essere "eliminata", aveva spiegato nella requisitoria il sostituto procuratore generale Annunziata Ciaravolo.

Maria Rita Clerici, 61enne madre di Laura Taroni, per l’accusa è morta avvelenata nel gennaio 2014. Condannati anche gli altri quattro imputati accusati, a vario titolo, di omessa denuncia, favoreggiamento e falso ideologico. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. (AdnKronos)

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