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Prato, sanitari in graduatoria Estar costretti al pendolarismo

di Redazione Roma

Da tre anni una cinquantina tra infermieri e OSS di Prato fanno i pendolari con l’Emilia Romagna per raggiungere gli ospedali in cui lavorano. Fermo restando che tanti di loro hanno partecipato, ottenendo buoni piazzamenti, al concorso per categorie Estar per la Regione Toscana. Sollecitiamo il governatore Giani a fare chiarezza, afferma Massimo Cataldo della Fp Cisl Firenze-Prato.

Siamo nell’elenco del concorso Estar: quei posti ci spettano

Una dichiarazione che porta la firma di una cinquantina di sanitari, tra infermieri e operatori socio-sanitari, costretti a spostasti quotidianamente fra Prato e Bologna nonostante la loro condizione non debba essere questa. E invece questi lavoratori lamentano che, nonostante siano in graduatoria, con le delibere del direttore generale già pubblicate in Gazzetta Ufficiale, le chiamate a lavoro proseguono a non arrivare. Già, perché da tre anni questi cinquanta sanitari di Prato fanno i pendolari con l’Emilia Romagna per raggiungere gli ospedali presso i quali lavorano.

Nel 2021 parecchi di loro hanno partecipato, raggiungendo buoni piazzamenti, al concorso Estar per la Regione Toscana, suddiviso per categorie: dagli infermieri agli OSS; il medesimo concorso si è svolto pochi mesi fa – precisamente a novembre – con 9mila partecipanti da tutta Italia, successivamente ridotti prima a 4mila e poi a 3mila nella graduatoria pubblicata lo scorso 18 gennaio.

Nel frattempo i sanitari interessati hanno avviato una raccolta firme per chiedere un incontro al governatore Eugenio Giani, che ha promesso nuove assunzioni di personale (Si tratta di rispondere positivamente alla giusta esigenza di rinforzare gli organici per sopperire alle assenze dovute alla pandemia e per rispondere con forze nuove ai ritmi di lavoro aumentati a causa della pressione che sta interessando da molto tempo i nostri ospedali, le sue parole), con mille posti di copertura sia a dicembre 2021 sia a gennaio 2022.

La vita dei pendolari sui treni regionali non è mai stata semplice. Basti pensare al tenore delle risposte ricevute dal presidente Giani in un post su Facebook nel quale scriveva: Puntare sulle risorse umane significa motivare anche chi in questi mesi ha dato tutto se stesso per fronteggiare l’emergenza. Il sistema funziona e riesce a dare risposte se i grandi investimenti nell’edilizia sanitaria e nell’ammodernamento delle tecnologie si coniugano con le energie di donne e uomini che vi lavorano. Da qui una serie di commenti: da dove sono gli infermieri che devono ancora arrivare ad aiutarci? a Presidente, aiuti noi pendolari che lavoriamo negli ospedali a tornare a casa.

A livello pratico, quando sulla linea Prato-Bologna si sono verificati dei lavori e i treni fermavano a San Benedetto Val Di Sambro, il viaggio appariva interminabile. Ma nell’ordinario è sufficiente fare un esempio: tanti lavoratori devono salire sul primo treno delle ore 04.57 a Prato Centrale per essere in reparto due ore dopo a Bologna, sia all’ospedale Maggiore sia al Sant’Orsola. La Cisl Firenze-Prato del comparto sanità nei giorni scorsi ha inviato un comunicato sull’argomento: Nella Asl Centro stanno per scadere centinaia di contratti di lavoro a tempo determinato e interinale. Se non verranno rinnovati si creerà un vuoto che pregiudicherà i servizi sanitari e assistenziali ai cittadini. Chiediamo alla Regione di rispettare l’accordo siglato a gennaio 2022, nel quale si impegnava a stabilizzare il personale a tempo determinato e nello stesso tempo a intraprendere il percorso per effettuare nuove assunzioni.

Presso l’Asl Toscana Centro solamente per quanto riguarda infermieri e operatori socio-sanitari si parla di 150 persone da assumere. Già ad aprile, ha insistito la Cisl, scadranno i contratti dei primi gruppi di assunti e non ci sono prospettive né per la copertura dei servizi né per loro. Nel frattempo, Massimo Cataldo della Fp Cisl Firenze-Prato conferma che i sindacati sono in pressing sulla Regione: Abbiamo chiesto un incontro al presidente Giani, all’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini nonché al direttore della direzione regionale sanità, welfare e coesione sociale, Federico Gelli per fare chiarezza sul concorso Estar.

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