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Concorso Infermieri

Venezia: sos infermieri per la Rsa, tutti bocciati i candidati

di Redazione Roma

Cinque professionisti sanitari candidati per il ruolo a tempo indeterminato per una Rsa di Chioggia, ma nessuno di loro (e tra questi c’è chi vanta 20 anni di esperienza) ha superato la prova scritta del concorso. I dubbi di Cisl Fp: In che modo un infermiere è ritenuto idoneo a svolgere il suo lavoro in Usl ma non in una residenza sanitaria? A maggior ragione con l’odierna penuria di sanitari.

Concorso infermieri Rsa Chioggia: tutti bocciati i 5 candidati

In che modo si spiega che un infermiere considerato sufficientemente idoneo a svolgere il suo lavoro per l’Usl non lo sia per la Rsa?

Tra i candidati per la posizione di infermiere e tempo indeterminato presso una Rsa di Chioggia, a breve distanza da Venezia, c’è chi vanta un’esperienza ventennale di esercizio della professione. Dunque, si fa fatica a comprendere come mai, neppure uno dei cinque “papabili”, sia stato in grado di superare la prova scritta del concorso.

Se lo chiedono, soprattutto, i sindacati, insospettiti al pari dell’amministrazione comunale: Com’è possibile che in un momento storico come questo, nel quale la carenza di infermieri in Italia è un problema diffuso, neppure uno di quelli che si sono presentati sia risultato idoneo?

E ancora, considerate (appunto) alcune esperienze professionali ultradecennali, in che modo si spiega che un infermiere considerato sufficientemente idoneo a svolgere il suo lavoro per l’Usl non lo sia per la Rsa? Domanda, quest’ultima, appannaggio di Paolo Lubiato, segretario provinciale della Cisl Fp. Interrogativi ai quali cerca di rispondere uno degli stessi candidati (come riporta la Nuova Venezia), con trent’anni di esperienza sulle spalle: Ho trovato la prova estremamente complessa, poco pratica e molto nozionistica. Precisando, poi, che sembrava costruita apposta per i neolaureati. Dal 2000 in poi i corsi di laurea in infermieristica sono maggiormente improntati, rispetto al passato, su aspetti burocratici.

La stessa Cisl Fp, appresa la notizia dei cambiamenti adottati rispetto alla selezione precedente (che avveniva mediante prova scritta per un posto a tempo indeterminato) aveva espresso più di un dubbio in merito: Se uno dei cinque candidati diviene idoneo a tempo determinato, in che modo si comporta? Attende per tre anni per poi essere confermato se la legge Madia viene confermata? È senza senso.

Insomma, la situazione rimane intricata, e il tema delle Rsa del Veneto senza personale rimane più che attuale: nella regione, infatti, ci sono migliaia di anziani che, pur avendo diritto di accedere alle Rsa e case di riposo, come indicano i loro certificati medici, vengono respinti dalle strutture proprio per la carenza di personale. Tanto che il presidente dell’Unione regionale istituti per anziani, Roberto Volpe, auspica che venga prorogata la possibilità di assumere infermieri dai paesi stranieri.

E a pesare (tanto) è proprio la mancanza di infermieri all’interno delle residenze sanitarie. Se non si interviene continueranno a mancarne per lungo tempo, le parole di Fabio Toso, vicepresidente nazionale di Uneba. Tornando alla situazione della Rsa di Chioggia, i sindacati – oggi più che mai – si dicono in apprensione per la riduzione di posti letto (conseguenza della riduzione del numero degli operatori) – anche se la struttura ha reso noto che i numeri del personale rientrano appieno nello standard infermieristico richiesto dalla Regione Veneto. Standard rispettato anche per merito della convenzione con la Ulss 3 Serenissima che fino al prossimo mese permette la copertura di tutti i turni.

Giornalista
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