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Anoressia, Bulimia, Binge eating e Obesità infantile, fenomeno italiano in aumento

di Redazione

Obesità

Le best practice italiane a confronto nel convegno nazionale appena conclusosi a Bari.

BARI. Si chiamano disturbi del comportamento alimentare, comunemente li conosciamo come: anoressia, bulimia, binge eating e obesità. A Bari nei giorni scorsi più di 150 tra psichiatri, neuropsichiatri infantili, pediatri, internisti, nutrizionisti, endocrinologi, ginecologi, educatori professionali, hanno partecipato al convegno nazionale organizzato dall’Anthropos “I disturbi del comportamento alimentare: dalla prevenzione alla cura. Anoressia, Bulimia, Binge eating e Obesità" con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, de Il Volo del Colibrì, della Federazione Sanità Confcooperative Puglia e il sostegno del Coordinamento Nazionale sui Disturbi Alimentari.

Gli studi del Ministero della Sanità mettono in evidenza un’incidenza di nuovi casi di DCA nella fascia femminile tra i 12 e i 25 anni, l’età di esordio cade tra i 10 e i 30 anni, con un età media di insorgenza intorno ai 17 anni. In Italia secondo i Quaderni della Salute la patologia appare in continuo aumento, in particolare nella popolazione di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi dello 0,9% per l’anoressia nervosa, l’1,5% per la bulimia nervosa e del 3,5% per il BED.

L’incidenza dell’anoressia nervosa è stimata di 8 nuovi casi per 100 mila donne in un anno, mentre quella della bulimia è di almeno 12 nuovi casi per 100 mila donne in un anno, all’anoressia e bulimia si accompagnano i dati dell’obesità infantile per cui i bambini tra i 6 e gli 11 anni obesi siano ben 1 milione e centomila. Il 12% dei bambini risulta obeso, il 24% è in sovrappeso.

“La problematica dell’obesità infantile si può prevenire con una corretta educazione alimentare – dichiarano Nicoletta De Lorenzo e Stefania Giammarino referenti del progetto Cibiamoci – l’esempio della famiglia è fondamentale ecco perché partiamo dalla scuola, senza dimenticare come l’obesità infantile possa rappresentare un importante fattore di rischio per lo sviluppo dei DCA in età adulta".

Felice Vadruccio, responsabile centro DCA del Policlinico di Bari, dichiara come: “ i DCA sono una patologia psichiatrica poco diffusa e molto grave – per non parlare delle conseguenze mediche che sono particolarmente severe perché rappresentate da uno stato di malnutrizione, per difetto, per eccesso, per qualità”.

Bartolomeo Giorgio, psichiatra responsabile del DMS di Altamura, punta alla diagnosi precoce – “i DCA afferma – se non prontamente diagnosticati e appropriamente curati possono divenire anche molto seri – aggiunge Giorgio o condurre a morte.”

Paolo Chierchia porta la testimonianza della residenza In Volo dell’Emilia Romagna che con 20 posti residenziali e 10 in semi-residenziale, segue le famiglia attraverso incontri specifici , l’accesso alla struttura – dichiara Chierchia – rappresenta una fase di estrema importanza per l’avvio del programma di riabilitazione.”

Gli atti del convegno sono consultabili da www.anthroposdca.it.

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