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Dott.ssa Proietti, ma ci faccia il piacere!

di Gianluca Auriemma

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RIMINI. «Penso ci sia un labile confine tra l'infermiera e la prostituta», queste le parole della sessuologa e psicoterapeuta Giulia Proietti. No cari lettori, non è uno scherzo. Purtroppo è una frase estratta da un'allucinante intervista rilasciata dalla Proietti al quotidiano on line Lettera 43 (link a fine pagina). Nell'articolo si parla della possibilità di creare una figura professionale che si occupi delle esigenze sessuali delle persone disabili.

 

Proposta avanzata da un web designer con una grave disabilità, Max Ulivieri, che ha lanciato una petizione on line per l'istituzione, da parte del governo, della figura di assistente sessuale. Fin qui nulla da eccepire sulla bontà della richiesta. Personalmente credo sia difficile, in un paese moralmente arretrato come il nostro, in cui il Vaticano è onnipresente quando si tratta di decidere su temi riguardanti il sesso, che il governo possa minimamente “osare” su una richiesta del genere.

 

Ed è anche vero che il limite tra Assistente sessuale e prostituzione sarebbe forse troppo labile. Sono altresi curioso di capire quali categorie dovrebbero essere coinvolte. Ma non voglio addentrarmi in una questione che con piacere tratteremo in futuro, tenendo fuori da ogni proposta, sia ben chiaro, tutte le categorie sanitarie!

 

Quello che mi preme sottolineare è la totale mancanza di rispetto verso la nostra categoria da parte della dottoressa Proietti. La sessuologa in questione afferma che “Se ragionassimo senza malizia, capiremmo che non c'è tutta questa differenza tra mettere un catetere e fare una masturbazione, sono due funzioni sanitarie”. Fare una masturbazione è una funzione sanitaria??!! A parte il fatto che la Dottoressa forse non ha mai visto come avviene un cateterismo vescicale, e il fastidio che provoca. Ma la domanda sorge spontanea, e mi perdoni per aver copiato la sua citazione preferita il grande Antonio Lubrano.

 

Se la masturbazione è una funzione sanitaria, e quindi anche medica, la Proietti non dovrebbe attivarsi in prima persona quando riceve i suoi pazienti disabili? Ovviamente no, avrà pensato, io sono un Medico mica un'infermiera! Mi sono permesso di scrivere questo pensiero provocatorio sperando di ricevere una risposta in proposito.

 

Ma non finisce qui. Tra le tante frasi folli e offensive, la psicoterapeuta afferma «In Italia c'è una doppia morale, si fa ma non si dice. Ma tra le infermiere e le badanti sono sicura che ci sono persone che fanno anche queste cose».  E' l'apoteosi dell'idiozia. Infermiere paragonate alle badanti e definite tra virgolette prostitute. Totale mancanza di rispetto verso le badanti, persone che hanno un ruolo importante nella società Italiana di oggi. 

 

Una considerazione è da fare. Cara Dottoressa lei parla di Infermiere che dovrebbero aiutare i pazienti disabili. E le pazienti disabili non le vuole aiutare? Non hanno anche loro un bisogno fisico da soddisfare? Per assurdo facciamo finta che la vergognosa proposta venga approvata. Come dovremmo comportarci noi Infermieri? Perché lei parla solo di figure al femminile? E' triste venire a conoscenza di un pensiero ingiurioso e sessista proveniente da una mente femminile. 

 

Spero ci sia una dura presa di posizione da parte dell'Ipasvi Nazionale. La Proietti o ritratta tutto, o mostra le prove per le gravi e vili accuse che ha fatto o dovrebbe prendersi una bella denuncia da parte del nostro collegio. Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento. Spero vivamente che le frasi siano state travisate o ci sia stato un malinteso tra la giornalista di Lettera43 e la Dottoressa Giulia Proietti.

 

http://www.lettera43.it/stili-vita/il-dibattito-sul-ruolo-delle-infermiere-che-si-trasformano-in-terapeute-dell-amore_4367598896.htm

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